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Messaggio  STEFANO MALFATTI Lun Dic 05, 2011 10:01 am

Ma che gioia ragazzi, ora siamo tutti più felici e sopratutto tranquilli per il futuro della nazione, è stata trovata la medicina miracolosa per guarire dal male, una vera scoperta alla quale nessuno aveva pensato prima, la dimostrazione che quando si vuole in Italia si possono fare le cose serie.
Neppure quel diavolaccio del precedente c'era riuscito ...
Ci sono problemi, servono soldi?
Signori, la cura è semplice e già sperimentata da decenni e decenni di onestissima democrazia, basta spremere il cittadino e asfaltarlo di tasse, tasse e poi ancora tasse.
Tanto il popolo abbozza, china il capo, borbotta ma paga il conto e mantiene il paese dei balocchi, dei tanti balocchi che ci allietano la vita e ci indorano la pillola facendoci credere alla favolette dove tutto alla fine finisce bene.
Ora che l'orco cattivo è finalmente sparito l'orizzonte è più luminoso e grazie al nostro governo "tecnico" che si commuove quando il pensiero va ai poveri pensionati che beccano 500 euro al mese di pensione (non saranno mica troppi ...) ed alla saggezza del mondo politico che si è ridotto allo stretto indispensabile il proprio vivere quotidiano per dare il buon esempio, sabato pomeriggio prossimo potremo uscire tranquilli e persino sereni.
Con tanti soldi in tasca per le spese natalizie e sopratutto certi che nessun selvaggio verrà a casa nostra "ROMA" e la metterà a ferro e fuoco, in nome della democrazia e del diritto di poter spaccare tutto.
Un ultima cosa, il nuovo presidente del consiglio dall'alto della sua esperienza e saggezza stasera ci ha regalato una dritta da paura, per i regali di Natale (tanto come ho già detto prima sabato potremo uscire di casa) compriamo italiano, perché così facciamo il bene della nazione.
Italiano? Ma se siamo invasi dai cinesi che vendono a prezzi dimezzati perché dovremmo comprare italiano qualcosa che magari è stato fatto da loro?
Ma poi di italiano cosa abbiamo veramente da comprare, una Ferrari?
Speriamo che gli indignati italici si facciano sentire, prima che la loro bocca si riempia di panettone!
sono moderatamente disgustato -sm- Evil or Very Mad
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Lun Dic 05, 2011 9:15 pm

Stavo leggendo qualcosa sulla nuova cura trovata dai tecnici per poter finalmente rialzare la testa e portare l'ITALIA ai vertici che le competono.
A parte che tutto questo improvviso italianismo sa tanto di bufala (in effetti la nostra nazione, in quanto tale, dovremmo amarla e rispettarla sempre, cosa che mi par di ricordare non sia prassi quotidiana ...) visto che fino a ieri l'unica cosa che interessava veramente era ben altro, comunque mi chiedevo cosa sarebbe accaduto se questa nuova miracolosa cura l'avesse scoperta qualcun'altro e avesse solo osato proporla ...
E mi viene da pensare che questi sapienti ricercatori di nuove metodologie siano davvero di una spanna superiore alla media, tra l'altro mi sembra di aver capito che hanno persino ridotto i soldini destinati alla sicurezza, anche perché il precedente governo aveva elargito fin troppo e quindi è sembrato giusto chiudere i rubinetti!!!
E pensare che quella della sicurezza è stato uno dei cavalli di battaglia di qualcuno che non perdeva occasione di parlarne per evidenziare la gravissima situazione, ma finché sono gli altri urliamo la nostra indignazione ai 4 venti e spariamo a zero, quando poi a farlo sono i salvatori della Patria il profilo è bassissimo e le parole escono bofonchiate e quasi incomprensibili.
Allora da che pulpito vien la predica?
Ha detto che questa è la strada per uscire dalla crisi ..., somiglia molto a quel che diceva qualcuno quando affermava che invece la crisi non esisteva e si doveva spendere per aiutare l'economia, ma dai, finiamola una volta per tutte e guardiamo in faccia la realtà.
Per uscire dalla crisi ci vorrebbe un po' di buon senso e molta coscienza civile, che potrebbe voler dire tante cose e tutte importanti, elencarle ora sarebbe troppo lungo ma troveremo il tempo, prima o poi.
"viene dopo le finte battaglie ..." -sm-
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Mar Dic 06, 2011 10:04 pm

Per un attimo avevo temuto che la "banda dei tecnici" avesse tralasciato qualcosa, che nell'affannosa ricerca della mitica fonte che guarisce dal male avesse dimenticato quella vera di fonte, anzi di quella fontana a getto continuo di soldini, e visto che parliamo di liquidi siamo perfettamente in tema.
La benzina oltre che a servire a far muovere le macchine ed anche ad inquinare, elemento non del tutto trascurabile, riesce sempre di più nel nobilissimo intento di svuotare le nostre moribonde finanze casalinghe.
Ma che belle notizie stiamo ricevendo, questa è davvero la cura del secolo, accipicchia che ingegno!
Naturalmente non poteva mancare la "benedizione dall'alto", ovviamente per nulla interessata e dettata solo nell'interesse del popolo :" ... quando le riforme arrivano tardi ...., ...giusto in tempo per evitare il disastro ...", frasi sibilline che in realtà non lo sono affatto, e ci dicono che qualcuno sta scambiando le riforme con le tasse, tralasciando invece di dire che per evitare il disastro forse sarebbe meglio ridurre all'osso i costi della politica, quindi evitare forse di nominare nuovi senatori a vita ( ditemi a cosa servono ...), azzerare le auto blu e quelle strettamente necessarie che siano modelli normali senza fare i grandi del pollaio, magari anche evitare di regalare decine di milioni a manager e presidenti vari i cui nomi sono ben noti a tutti.
Ed ho parlato di appena 3 voci!
Le riforme sono necessarie ma sono niente se non finisce lo spreco del denaro pubblico, i soldi mancano perché si spende più di quanto entra e questa non alta finanza, è semplicemente ragionare in modo semplice.
Naturalmente nessun accenno che qui a pagare i disastri creati da decenni di furberie sono sempre gli stessi, si, forse esce pure qualche lacrimuccia ma alla fine la realtà è quelle con la quale si convive da tanto, troppo tempo, siamo asfissiati dalle tasse (quelli che le pagano) e aumentarle porterà solo altri problemi.
Questo perché a farlo sono quelli che lo possono fare, educatamente, con la lacrima, con toni quasi umili, ad altri per le stesse cose sarebbe toccata la III guerra mondiale, o no?
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Messaggio  Marco Gio Dic 08, 2011 5:23 am

Mario Monti ha presentato, nei giorni scorsi, la nuova manovra finanziaria, tronfiamente ribattezzata “Salva-Italia”. Aumento delle accise sulla benzina e dell’IVA, reintroduzione dell’ICI, innalzamento dell’età pensionabile, finanziamento delle grandi opere faraoniche come la Tav. Nessun taglio invece alle missioni militari, all’8 per mille alla Chiesa Cattolica né al numero dei parlamentari. Niente aste per l’assegnazione delle reti televisive (che continueranno ad essere regalate a Rai e Mediaset), né misure efficaci contro l’evasione fiscale. La manovra stabilisce, inoltre, una seconda minimale tassazione sui fondi rientrati con lo Scudo Fiscale (1,5%) e garantisce nuovamente l’esenzione dall’IVA per gli edifici religiosi a scopo di lucro. L’opposizione finge di opporsi ma poi sottobanco chiede essa stessa che venga posta la fiducia. I sindacati si sono dichiarati contrari, salvo dividersi sulle modalità di protesta: 4 ore di sciopero indette dalla CGIL e 2 da CISL e UIL. Dopo la riedizione speciale di Carramba che sorpesa! andata in onda domenica scorsa, Monti ieri sera è andato da Vespa (ma "non per fargli un piacere"), il quale ha rispolverato per l’occasione il suo inconfondibile stile, così riassumibile: “Si faccia domande, si dia risposte, si dia un voto. Bravissimo Presidente!”. I giornali, gli opinionisti e i sedicenti intellettuali italiani si sono lanciati in lunghe articolesse, anch’esse facilmente accumunabili nella logica seguente: “La manovra è dura, chiede enormi sacrifici. Ma la situazione è tragica, i tempi ristretti e il Paese sull’orlo del baratro. Dunque lunga vita a Monti!”. Però, in fondo, la finanziaria di Monti è un bene. Almeno ha gettato la maschera e ha mostrato da che parte sta. E non è certamente dalla parte della classe media, dei lavoratori e dei cittadini onesti. Se infatti avesse davvero voluto fare dell’equità il punto centrale della manovra, i soldi, anziché chiederli a chi percepisce una pensione di poco superiore ai mille euro, li avrebbe chiesti a chi le tasse non le ha mai pagate, o a chi ha sempre goduto di benefici enormi e insopportabili. I grandi evasori, ad esempio, quelli che per anni hanno tenuto i propri soldi all’estero, nei paradisi fiscali, e hanno potuto riportarli in Italia grazie allo Scudo Fiscale a fronte di un misero 5% di tassazione e con la garanzia dell’anonimato, si vedranno aumentare il prelievo solo del 1,5%. Si dice che rivalersi su questi capitali sarebbe una violazione del patto con lo Stato. Invece violare il patto sulle pensioni va bene? Se Monti avesse davvero voluto distribuire i sacrifici avrebbe tenuto conto che negli USA, o nel Regno Unito, lo Stato obbliga di tanto in tanto i ricconi a riportare in patria i propri fondi esteri, e su quelli si prende dal 40% al 50%. Dunque perché non adeguarsi agli standard di altri Paesi? Oppure, sempre se avesse voluto applicare davvero la famosa equità, avrebbe preteso anche dal Vaticano qualche soldino, dal momento che ogni anno, tra ICI, Irap, Ires e altre imposte mancate, alcuni ritengono che il mancato gettito pontificio assommi anche a 6 miliardi di euro. Del resto, proprio il cardinal Bertone ha affermato che “I sacrifici fanno parte della vita”. Evidentemente in certi casi l'eutanasia è più attraente. Poi ci sono i finanziamenti al TAV. Quarantasette miliardi di euro, secondo il Financial Times, che l'Italia dovrebbe gettare in un progetto che prevede di sventrare le Alpi per costruire una ferrovia che trasporti merci tra Torino e Lione. Anche se quella linea esista già ed è sfruttata soltanto per un sesto delle sue potenzialità. E ben dovrebbe saperlo Mario Monti, lui che è professore, visto che è stata proprio una commissione composta da 130 docenti universitari a mandare una lettera a Napolitano per denunciare l’inutilità dell’opera. E vogliamo parlare poi dell’assegnazione delle frequenze televisive? Lo Stato oggi regala alle emittenti una cifra stimata in 16 miliardi di euro, cioè più della metà dell’attuale finanziaria. Semplicemente si rifiuta di incassare. Questo, oltre che ad essere equo, sarebbe stato anche un provvedimento che avrebbe messo a tacere le malelingue, che vedono nella nomina di Corrado Passera al ministero dello Sviluppo, delle Infrastrutture e delle Telecomunicazioni una garanzia data da Monti a Berlusconi sull’intenzione di salvaguardare interessi e privilegi del Biscione. Senza voler poi nominare la spesa militare che per il 2010 è stata di 23 miliardi ma che nel 2011 è destinata ad aumentare, in considerazione della guerra in Libia e di quei 18 miliardi che stiamo spendendo per l'acquisto di nuovi caccia-bombardieri. E senza considerare i 43 miliardi di sprechi nell'amministrazione pubblica derivanti dal mancato sviluppo della banda larga. Per non parlare poi dei 98 miliardi di euro che i gestori concessionari del gioco d'azzardo devono allo Stato almeno dal 2007. Quante finanziarie ci uscivano, professore, quante? Ma forse era più facile, o più strategico, mandare le guardie del Re a prelevare ulteriori raccolti dai granai, depauperando le messi già provate dalla carestia e dall'applicazione di decime su decime. Che si parli dell'antica Roma, dell'alto Medioevo o della grande era della globalizzazione non c'è niente da fare: a pagare è sempre il popolino. Una volta, almeno, non la chiamavano democrazia. Era già qualcosa...

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Messaggio  Marco Dom Dic 11, 2011 1:40 am

http://www.massimofini.it/articoli/l-ottusa-ossessione-della-crescita
L'ottusa ossessione della crescita
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Segue l'articolo uscito su Il Fatto Quotidiano l'8 dicembre 2011:

Se ci si chiede chi sono i responsabili di questa crisi economica globale non si trova una risposta. Perché sono tutti e nessuno. Tutti perché, a parte alcune rare voci “clamans in deserto”, irrise, derise, bollate come apocalittiche dai seguaci dell’Illuminismo e professionisti dell’ottimismo (Umberto Eco: “Di una cosa però sono certo: la dose di futuro contenuta nel nostro presente è in aumento dovunque, nella società, nell’industria, nel costume e insomma in ciascuno di noi”,Repubblica, 28/12/1983), tutti abbiamo accettato un modello di sviluppo paranoico basato sulla crescita continua che anche un ragazzino che studia matematica a scuola avrebbe capito che, prima o poi, sarebbe andato incontro al collasso. Perché le crescite all’infinito esistono, appunto, in matematica, ma non in natura. Noi ci siamo messi in un circolo vizioso terrificante. Il consumismo non è solo un deleterio fenomeno di costume, come pensava Pasolini, è essenziale al modello di sviluppo industriale. Se la gente non consuma le imprese non producono e sono quindi costrette a liberarsi di molti lavoratori che, così impoveriti, consumeranno ancora di meno obbligando le imprese a contrarsi ulteriormente.


Questa si chiama recessione. Siamo quindi costretti a produrre, a ‘crescere’ come tutti dicono, da Washington a Berlino a Parigi a Roma. Ma poiché abbiamo già prodotto di tutto e di più non possiamo più crescere se non con margini sempre più ristretti che alla fine si esauriranno anch’essi. Certo, per un po’ di tempo gli Stati Uniti potranno vendere alla Cina e la Cina agli Stati Uniti e così l’Europa. E lo stesso avverrà con altri Paesi cosiddetti ‘emergenti ‘ come l’India o il Brasile. Ma anche questi Paesi, che hanno il vantaggio di essere partiti dopo, prima o poi diventeranno saturi, come lo siamo già oggi noi occidentali. Quando ciò accadrà il sistema collasserà, irrimediabilmente.

Gli scenari che si aprono, a quel punto, sono due. Uno prende spunto da ciò che accadde dopo ilcrollo dell’Impero Romano. Le città si spopolarono (Roma che ne aveva avuti due milioni si ridusse a 35 mila abitanti) e chi vi abitava andò a rifugiarsi nelle ‘ villae’ dei grandi proprietari terrieri o presso i monasteri. Nacque così il feudo, economicamente autosufficiente (autoproduzione e autoconsumo). Il denaro, di fatto, scomparve. Bisognerà aspettare otto secoli perché, con l’affermarsi dei Comuni, rifaccia la sua apparizione. Speriamo che sia questo primo scenario ad avverarsi. Perché il secondo è apocalittico. I feudi si formarono abbastanza pacificamente. Oggi potrebbe essere diverso.
Col crollo del mondo industriale e del denaro la gente di città, rendendosi conto che non può mangiare il cemento né bere il petrolio, dopo aver saccheggiato i supermarket si riverserà nelle campagne alla disperata ricerca di cibo. Ci arriverà a piedi (chi avrà la forza di farlo, gli altri cadranno lungo la strada) perché non ci sarà più benzina e si scontrerà con chiunque possegga un terreno coltivabile che difenderà con le unghie e con i denti perché sarà questione, per tutti, di vita o di morte. Fra cittadini e contadini o proprietari terrieri scorrerà il sangue. A fiumi (altro che il ridicolo ‘lacrime e sangue’ di cui si parla in questi giorni perché nessuno è disposto a lasciare sul campo 600 euro senza aver capito che fra poco, qualunque siano le misure prese, perderà tutto).
È anche possibile che le leadership mondiali dei Paesi più potentemente armati, prese dal panico, comincino, nell’impazzimento generale, a sganciarsi atomiche, l’una contro l’altra. In questo caso non si salverà proprio nessuno, nemmeno gli indigeni delle Isole Andemane che, come altri popoli che noi chiamiamo presuntuosamente ‘primitivi’ e i tedeschi, più correttamente, naturevolker (popoli della Natura) che hanno scelto di vivere in una società statica rifiutandosi di entrare in una dinamica come la nostra, nata (assieme a una serie di complessi fenomeni, fra cui, fondamentale, la diversa percezione del tempo, dal presente al futuro) dalla Rivoluzione industriale.

Queste cose noi le andiamo scrivendo, inascoltati, da un quarto di secolo (La Ragione aveva Torto?, 1985). Siccome non siamo buoni rideremmo a crepapelle vedendo che i cosiddetti illuministi, o, per essere più precisi, i loro ottusi epigoni, stanno tagliando, da tempo, il ramo dell’albero su cui son seduti. Il fatto è che su quel ramo ci stiamo anche noi e dobbiamo assistere impotenti a questo “auto da fé” che ci travolgerà come tutti gli altri. Questo è il tragico e beffardo destino di ogni Cassandra.



Massimo Finihttp://www.massimofini.it/articoli/l-ottusa-ossessione-della-crescita

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Dom Dic 11, 2011 8:25 pm

Superata a stento e tra 1000 difficoltà la rabbia salita dal profondo davanti alle tristi ed irriverenti immagini dell'allegra serata "più mondana che mai" della Scala, dove tra sfilate di pellicce e gioielli, foto di rito tra sorrisi ed abbracci trovava spazio anche la precisazione puntuale ma ,temo, inutile del commentatore che garantiva il pagamento del biglietto da parte di tutti i presenti (!) ed anche il fatto che alcuni degli abiti sfoggiati erano già stati usati usati in precedenza (!!), come se la pillola per chi vive altre situazioni ben diverse e certamente più drammatiche fosse per questo meno amara.
Certo sarebbe stato più giusto mantenere un più basso profilo e mostrare al popolo, che alla Scala probabilmente non riuscirà mai a metterci piede, che in un momento così drammaticamente difficile ( questo è ciò che ci stanno dicendo i tecnici ovviamente ...), vedere certi spettacoli non aiuta la causa e potrebbe far nascere pensieri strani.
Se da quel palco a lanciare benedizioni e sorrisi ci fosse stato qualcun'altro sai che macello!
E sapete fuori la Scala cosa avrebbe trovato?
Invece con i nuovi, evidentemente non soltanto più fortunati, poca gente, da una parte, ed il miserrimo lancio di un solo uovo, a quanto pare persino scaduto, che è riuscito a colpire solo l'auto della scorta.
Accidenti che calo, chissà perché, e chissà perché lo sciopero dei sindacati avviene quasi in punta di piedi, con qualche ora di "dura lotta" minacciata con intenti arditi, mentre sulle strade non si vedono tracce di nessun popolo viola, giallo, verde e men che meno degli indignati che fino ad un mese fa urlavano forte rabbia e dissenso.
Ora dove sono tutti quanti?
Eppure di motivi per scendere in piazza, incazzati come non mai, e di scioperare ad oltranza c'è ne sono a sufficienza, ma non è così ed i perché li conosciamo tutti molto bene, anche quelli che ora fanno finta di non vedere e di non sentire.
E' per questo che continuo ad essere nauseato, prima perché c'era qualcuno che non vedeva nessuna crisi e invitava il popolo a spendere, oggi perché tutto tace di fronte all'ennesima prepotenza fiscale, camuffata da "decreto salva nazione".
In mezzo i 20.000 euro mensili che i politici si portano a casa, escluso il resto, di fronte ai quali si continua ad avvertire un rumoroso silenzio ...
Ci meritiamo questo, ed altro! Evil or Very Mad -sm-
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Messaggio  Marco Sab Gen 14, 2012 2:26 am

Legge elettorale, Cosentino, giochi di Plazzo. Tutto ciò ha in effetti qualcosa di tremendo, che ancora e fortunatamente tiene all'erta le coscienze e parrebbe una barriera corallina di fronte ai pesci grossi dell'oblio e della reiterazione della violenza, politica o travestita da tale. Tanto da far tirare un sospiro di sollievo ai primattori dello spettacolo del potere giorno per giorno, nel Residence dei privilegi al centro della palude Italia. Per fortuna che non ci sono più in circolazione, almeno manifestamente, intellettuali del genere, sembra pensare, dire tacitamente e qualche volta gridare con parole spesso rozze la casta/cupola/cosca che ci sovrasta: ci mancherebbe altro, con tutti i guai che hanno combinato facendo imbarbarire la società. Di questo si potrebbe e dovrebbe discutere, naturalmente, e in modo serio, senza zone d'ombra. E invece non lo si fa. Forse perché in realtà il vero retropensiero di costoro, dei lorsignori di una volta ormai estesi a tutto il ceto politico (estrema sinistra compresa, preoccupata soltanto di avere comunque i rimborsi elettorali nazionali ed europei), non è quello appena evocato bensì spicciamente il seguente: se gli italiani stremati e raggirati da noi tutti ormai da un bel pezzo, grazie anche al silenzio/assenso di intellettuali e media, venissero guidati e informati da qualcuno sulle nostre malefatte, potrebbero reagire male e dare l'assalto se non al Palazzo d'Inverno almeno al Residence d'estate, dove noi siamo in vacanza permanente da sempre (nell'eterno presente...) in tutti i mesi dell'anno.

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Mer Feb 01, 2012 10:51 am

Altro che aripovera Italia nostra, se possibile è ancora peggio ...
Senza voler scendere troppo nei dettagli, dalla mia ultima visita di fattacci ne sono accaduti tanti, forse troppi, alcuni poi di una gravità inaudita, eppure poca carne sul fuoco, nel senso che proteste, manifestazioni, indignati, popolo viola, verde, blu, barricate varie e guerriglia urbana, insomma non è accaduto nulla di nulla!!!!
Anche qui nel sito mi aspettavo qualcosina di più ed invece il solito assordante silenzio, come se improvvisamente (andato via lo sgradito ospite) dopo la bufera fosse arrivato il sole ...
Sulle tasse abbiamo già parlato in precedenza e siamo ben felici di contribuire "volontariamente" a far uscire dalla crisi la nostra nazione (il buco è farina del sacco soltanto del popolo, giusto?), bene ha fatto il premier ha sottolineare che "gli italiani hanno accettato con flemma britannica le misure ...", oltre il danno anche la presa in giro.
Per fortuna che la politica è venuta incontro alle esigenze di rigore ed austerità ed ha deciso finalmente di far vedere di cosa sia capace, il taglio pare arrivi a ben 700 euro netti al mese, un vero esempio di buona volontà e voglia di farsi amare dalla gente.
Della crociera e del suo capitano cos'altro dire, basta pensare alle persone che sono andati a farsi la foto con la nave sullo sfondo per farsi una piccola idea di quel che siamo e dove andremo inevitabilmente a finire.,
Del vigile milanese spiaccicato sotto il solito suv con fare disinvolto e tanta indifferenza (per il genere umano) da parte del suo autista vogliamo parlarne un attimo?
O non si può per precisi motivi di opportunismo politico e di indottrinamento?
Fatto brutto vero?
Eppure il silenzio è calato veloce, sul sito neppure una voce incazzata di dissenso, l'aspettavo ma non è arrivata, che strano però, se fosse accaduto il contrario forse una vocina si sarebbe alzata, un po' come è capitato per l'orribile duplice omicidio di Firenze, dove di inchiostro ne è stato versato a iosa, ma li un fatto legato ad evidenti problematiche psichiche è stato lavorato a dovere evocando come sempre i soliti scenari apocalittici, come dire, siamo alle solite, è sempre la stessa musica.
Altro ancora ci sarebbe da dire, altre cose meriterebbero miglior sorte, come quel bel tipo che ha fatto sparire un bel po' di soldini dalle casse di un partito dal nome floreale, poverino, aveva delle spese da fare e bene ha pensato di alleggerire il portafoglio altrui.
Che sia uomo di politica e che sia intimo amico dei dispensatori di proteste e di buon esempio conta poco, ora tutti prendono le distanze e condannano, la realtà è molto diversa ma fa lo stesso.
Di gente in piazza se ne vede poca e non mi pare che qualcuno abbia organizzato marce di protesta, neanche per dimostrare (magari per finta) contro la ricorrente moda degli appartamenti comprati in modo losco, ne escono fuori a volontà, ma contano solo quelli degli altri, tutto il resto è noia!
Vabbè, si è fatto tardi, è ora di andare a dormire, ma il rodimento resta. Evil or Very Mad -sm-
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Feb 02, 2012 7:11 pm

Continua imperterrita la "sagra delle corbellerie", dopo la meravigliosa uscita del saggio di turno il quale ha sentenziato che laurearsi dopo una certa età è da pirla, ne è arrivata una nuova che ha battuto ogni record.
Il posto fisso è noioso, molto meglio rimmettersi in gioco e cambiare!
Ogni commento è superfluo, se non fosse che se questa infelice esternazione l'avesse fatta qualcun'altro (anche lui esperto del ramo) si sarebbe scatenato il putiferio, invece gli stessi hanno usato toni "quasi simpatici", buttandola sulla battuta e difendendo a spada tratta l'autore materiale.
Sopratutto in un momento nel quale in Italia c'è il record di disoccupati (ne è al corrente il tecnico?) ed un giovane su tre è disoccupato.
Sopratutto nel momento in cui, finalmente, esce fuori in tutta la sua gravità la barzelletta, che non fa ridere affatto, dei 13 milioni stornati dalle casse di un partito per far fronte ad alcune spesucce, denaro proveniente dal finanziamento pubblico ai partiti (ma non era stato abolito con un referendum ...?), anzi dagli escamotage inventati dai partiti, TUTTI, per aggirare il già citato referendum.
13 milioni di euro sono una goccia nel mare dei soldi estorti al popolo, se andate a vedere le carte riguardanti tali somme potrebbe venirvi il mal di testa, eppure qualcuno, riuscendoci, ha fatto credere che a fare gli impicci fossero sempre gli stessi.
Poveri noi, subire così tanto e non riuscire mai ad incazzarsi sul serio e fare in modo di farla finita una volta per tutte con questo schifo, ma in fondo cosa si pretende, siamo o no il popolo che spende soldi, tanti soldi, per comprare rametti secchi e sale grosso per combattere malasorte e jatture?
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Messaggio  Marco Ven Feb 03, 2012 4:34 am

L'usuraio al timone dell'Italia deve considerarsi particolarmente telegenico, a giudicare dalla quantità di comparsate sul piccolo schermo delle quali si rende regolarmente protagonista. Comparsate che se in Italia esistessero ancora un governo ed un’opposizione (sia pur di facciata) avrebbero provocato un profluvio di polemiche, laddove invece le lezioni in TV del professor Monti vengono accolte con acquiescente bonomia. Nel corso dell'ultimo show televisivo, in quel di Matrix su Canale 5, il banchiere filosofo ha pensato bene d'iniziare a preparare la strada per lo smantellamento del mondo del lavoro (o meglio di quello che ne resta) prossimo venturo, scagliandosi in una filippica contro il posto fisso, come già avevano fatto in molti (con qualche eccellente eccezione) prima di lui negli anni passati. "I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide". Sono state le parole con le quali ha sintetizzato il concetto che la precarietà dovrebbe essere accettata di buon grado dai giovani (i meno giovani ormai sono caduti in un oblio senza fondo come se a 40 anni l'unica prospettiva praticabile fosse quella del suicidio), in qualità di sfida elettrizzante, dispensatrice di adrenalina e gioia di vivere… Si potrebbe filosofeggiare a lungo sul concetto di monotonia, dal momento che la sensazione ha carattere largamente soggettivo, però prendendo per buono lo spunto del professore al servizio dell’usura, non si può evitare di sottolineare come tutte le società che hanno attraversato il corso della storia siano sempre state fondate sui pilastri del posto fisso e della monotonia, così come lo è altrettanto quella neoliberista, di cui egli si manifesta fra i massimi estimatori. Alla base di una "monotonia" di fondo allignano i bisogni primari dell'essere umano, che suo malgrado possiede una dimensione corporea , che noiosamente lo costringere a mangiare due volte al dì, a trovare un riparo dove proteggersi dalle intemperie, a ricoprirsi di "stracci" per non morire congelato e via discorrendo. Se nelle società primordiali, basate sull'autoproduzione, la caccia, la pesca e l'agricoltura su scala estremamente ridotta, la "monotonia" imposta dal rincorrersi delle stagioni e dalle leggi della fisica poteva essere talvolta stemperata da un certo grado di autonomia del singolo nell’ambito della comunità, progredendo, l’esistenza dell’essere umano si è fatta man mano più monotona e noiosa, sempre all’insegna della necessità di sopravvivere e rispondere ai bisogni imposti dalla materialità del corpo. ln completa monotonia il contadino si spaccava la schiena per coltivare la terra prima del nonno e poi del padre, il maniscalco a ferrare i cavalli come imparato dal genitore, e così il fabbro, il commerciante, il tessitore e via discorrendo. E la situazione peggiorò ulteriormente con la rivoluzione industriale, quando larga parte dei lavoratori persero qualsiasi forma di autonomia, trasformandosi in automi al servizio di una fabbrica, dove noiosamente compiere meccanicamente gesti ripetitivi per 12 ore di fila. Oggi il "progresso" ha mutato radicalmente il nostro modo di vivere e trascorriamo i nostri giorni sommersi da una quantità inusitata di nuovi bisogni fittizi, ma i bisogni di base sono sempre lì, monotoni e noiosi come non mai, tanto quanto quel posto fisso agognato dai più perché indispensabile per soddisfarli. Continua ad essere estremamente monotona la necessità d'imbastire il desco due volte al dì e quanta noia nel pagare tutti i mesi la rata del mutuo o l'affitto, regolarmente le bollette per l'elettricità e il riscaldamento, la retta dell'asilo, il pieno dal benzinaio, le spese di condominio, l'assicurazione dell'auto e le altre cento monotone incombenze finanziarie che hanno tutte un comune denominatore: la regolarità. Non esiste dubbio sul fatto che un lavoro regolare comporti un certo grado di monotonia (il lavoro in sé lo è quando compiuto per necessità e non per piacere), ma si da il caso che nella società neoliberista nella quale viviamo il lavoro regolare rappresenti la prerogativa imprescindibile per la sopravvivenza. Provate a non pagare il mutuo per qualche mese e verrà Equitalia a portarvi via la casa. Provate a non pagare le bollette e congelerete al freddo e al buio. Provate a fare la spesa nel mese in cui non lavorate e il desco somiglierà ad una natura morta. Provate a non pagare l'assicurazione dell’auto e ve la sequestreranno. Provate a chiedere un prestito in banca o alla finanziaria e non vi daranno un euro senza che presentiate prova di quel posto fisso monotono e desueto. Saremmo in molti ad apprezzare una società più effervescente, in sostituzione di quella fondata sulla monotonia, ma se davvero Monti e le banche da lui rappresentate, da filantropi quali sono, hanno a cuore le sorti progressive dell'umanità ed ambiscono a sradicare l'oppressione costituita dalla noia, inizino a dare il buon esempio. Basta scadenze regolari alle quali dovere far fronte, basta garanzie per ottenere credito, basta gabelle, ticket e prelievi forzosi di ogni genere. Paghi quando puoi e se non puoi pagherai il prossimo mese o quello dopo, ecco le parole necessarie per spezzare la monotonia del posto fisso. Tutto il resto è solo una monotona lagna, esperita da un noioso banchiere, che usa impropriamente la TV per diffondere il verbo dei suoi padroni.

Marco

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