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CUCS ROMA 9 gennaio 1977

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Gen 07, 2010 9:30 pm

Domani ci sarà da ricordare qualcosa di molto importante!
a presto stefanomalfatti Wink
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Messaggio  Marco Ven Gen 08, 2010 9:56 pm

Tanti auguri Ragazzi!Di cuore!!!!!

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Ven Gen 08, 2010 11:21 pm

Buongiorno a tutti,
come già accennato ieri, oggi è un giorno importante, lo è davvero e Dio sa se questa mia affermazione rappresenta la verità!
Agli occhi di qualcuno questa mia, nostra sorta di gioia quasi generale potrebbe sembrare anacronistica e fuori luogo, ed in fondo non mi sentirei neanche di dargli contro perchè l'osservazione che non si capisce il motivo di festeggiare qualcosa che non c'è più, potrebbe sembrare persino leggittima.
Il punto però, cari Signori, è che qui nessuno festeggia qualcosa che non c'è più, in realtà quel qualcosa esiste ancora perchè non è mai morto, esiste ancora perchè i nostri cuori non hanno mai smesso di palpitare, esiste ancora perchè nelle nostre menti quei migliori anni della nostra vita proprio non riescono ad andare via.
Inguaribili romantici? Incorreggibili sognatori?
Forse, ma a noi "ce piace" così e dato che siamo grati a quel nome per averci riempito in maniera così totale una bella fetta della nostra esistenza (magari non regalandoci sempre delle belle cose ma questo fa parte del "contratto") il 9 gennaio ci teniamo a ricordarlo, sempre e comunque.
E dunque auguri caro, carissimo COMMANDO ULTRA' CURVA SUD, e grazie di cuore per averci permesso di vivere quella meravigliosa avventura, attraverso la quale abbiamo dimostrato al mondo intero che ROMA non è seconda a nessuno.
Come sempre volevo chiudere dedicando più di un pensiero a tutte quegli amici ed amiche che abbiamo perso strada facendo, nominarli sarebbe troppo lungo, l'importante è che sappiano che non li abbiamo mai dimenticati e che nei nostri cuori ricordare il gruppo e Loro è semplicemente tutt'uno.
Mentalità ULTRAS!! Wink stefanomalfatti
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Messaggio  Simone Lun Gen 11, 2010 9:21 am

con colpevole ritardo mi unisco agli auguri di Stefano.
ciao
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Dom Gen 17, 2010 8:33 pm

A Simò, mi ero dimenticato di chiederti un chiarimento la scorsa settimana, ma tu lo sapevi del golpe che il CUCS ha tentato in occasione di Roma-Chievo?
Insomma, tu sei addentro alle dinamiche della curva, e non mi avverti di un fatto così grave ...
Ora le sue legioni sono ritornate nell'ombra, pronte ad intervenire tra non molto, ma stiamo all'erta perchè non si sa mai.
Ma come si fa ad inventarsi cazzate simili, ma sopratutto come ci si può credere, resta il fatto che le chiacchiere continuano ad essere il nemico peggiore da combattere, molto di più dei presunti ritorni che esistono solo nella mente di chi non sa fare altro.
Il CUCS ha terminato da tempo il suo ciclo vitale, ed anche se qualcono continua ad avere una fottuta paura anche solo del nome, non ci sono problemi, in curva ci sono solo ragazzi che vogliono fare il tifo per la ROMA.
Metterli in mezzo attraverso la calunnia è un fatto grave, viceversa la nostra amata curva ha bisogno di altro, ben venga e cresca l'iniziativa dei ragazzi della vetrata che hanno deciso di fare quadrato e cantare tutti insieme, anch'io mi ci son messo ed ho cantato fino ad esaurimento voce,. circondato da tanti ragazzi giovanissimi.
Forse è la strada giusta, forse no, di certo è il miglior tentativo degli ultimi anni e non bisogna farsi sfuggire l'occasione, la nostra amatissima curva ha bisogno di questo e non delle chiacchiere, quelle portano solo alla rovina, invece qui c'è bisogno di costruire.
Ieri col Genoa non è andata affatto male, ma si deve, si può fare di più, avanti così ragazzi.
Mentalità ULTRAS Wink
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Messaggio  Simone Lun Gen 18, 2010 5:39 am

forse se si cantasse di più e si parlasse di meno certi episodi "sgradevoli" non si verificherebbero........ ma sicuramente sbaglio.......
ciao
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Gen 21, 2010 8:05 pm

Notizie di manovre sospette nei dintorni di Roma?
Ma guarda te questi golpisti, non si può più stare tranquilli!! affraid -sm-
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Messaggio  Marco Gio Mar 04, 2010 1:36 am


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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Mar 04, 2010 5:28 am

Il ragazzo intervistato all'interno del vecchio, storico, nonchè meraviglioso stadio Olimpico, (costruzione sotto almeno un paio di tutele e quindi praticamente intoccabile ma tutte rigorosamente cancellate al momento di Italia 90 ...) è Vittorio Trenta, uno degli artefici.
Un pezzo da 110 e lode!!!
ciao amico viola Wink
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Messaggio  Simone Gio Mar 04, 2010 6:09 am

sono passati 33 anni ma i problemi (e le soluzioni) sono sempre gli stessi
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Mar 04, 2010 6:58 am

Voglia di umiltà per non sentirsi mai arrivati, necessità di cantare per essere uno dei tanti, spirito di sacrifici e dedizione all'ennesima potenza, capacità organizzativa e grande rispetto per la tua curva, TUTTA!
Ah, dimenticavo i colori del cuore, ma quelli sono compresi nel pacchetto ULTRAS, perchè se non ami la tua squadra non sarai mai nulla Wink
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Messaggio  Marco Gio Mar 04, 2010 9:53 pm

Docevate essere un bel gruppo soprattutto di ragazzi intelligenti e vivi,mica questi alieni di oggi senza sogni né ideali.
https://www.youtube.com/watch?v=Gu2pVPWGYMQ
https://www.youtube.com/watch?v=5BmEGm-mraE

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Ven Mar 05, 2010 5:05 am

E' proprio vero caro Marco, c'è stato un momento nel quale mi sembrava di vivere un sogno, e sono certo che la stessa sensazione la devono, per forza, aver provata anche tutti gli altri, in tutte le curve, in ogni dove!
Del mio "orticello" potrei descrivere una sorta di gioia allo stato puro, bellissima, travolgente, indimenticabile, e visto che non si riesce a cancellare mi sembra normale e scontato ricordarmela, almeno una volta l'anno, insieme agli altri, così facendo rendiamo il giusto onore ad una data importante della nostra vita, il 9 gennaio 1977!
Mi dispiace molto che qualcuno dalla lunga lingua, ma dai scarsi neuroni, veda in questo qualcosa di losco, oddio, è vero che questo potrebbe essere la conferma di qualche mio dubbio ma che tristezza ...
USQUE AD FINEM sempre e comunque Wink
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Gen 13, 2011 7:42 pm

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Messaggio  Marco Mer Nov 30, 2011 8:21 pm

http://www.dodicesimouomo.net/12uomo/news-amici/5144-30-novembre-1971-30-novembre-2011-auguri-bg.html
Ecco il racconto dei primi passi delle Brigate Gialloblu, dalla voce di Moreno, uno dei fondatori:

«Allora eccomi qua a raccontare un po' di (autentica) storia delle BG. Da quei mitici esordi del nostro tifo sono ormai passati tanti anni, comunque io proverò a raccontarvi tutto ciò che ricordo di quei tempi lontani.

Vi ricordo che le BG sono state 'ufficializzate' come calcio club (e quindi affiliate al centro di coordinamento) una fredda sera del 30 novembre del 1971 presso il BAR OLIMPIA di Borgo Venezia (sito in Piazzetta Isotta Nogarola).

Le BG nacquero invece come gruppo di giovanissimi l'anno prima in pratica all'inizio del campionato di serie A 1970-71 (ai tempi di CLERICI per intenderci).

Il termine BRIGATE GIALLOBLU fu coniato da due ragazzi, anche loro sedicenni all'epoca.
Inizialmente si volle tutti fermamente restare fuori dall'ufficializzazione di vero calcio club: a noi infatti non interessava nulla di essere 'inquadrati' nel centro di coordinamento calcio club, volevamo solo restare un gruppo di ragazzi (l'età media andava dai 14 ai 20 anni) che tifavano per l'HELLAS VERONA e stop! Non ci importava null'altro.
Avevamo una sede in un vecchio locale sito in Vicolo Mustacchi (vicino Piazza Isolo) e ognuno di noi pagava una quota mensile per l'affitto e quindi ci si autofinanziava. Inizialmente eravamo non più di 20 ragazzi, tutti tifosissimi del Verona e in particolar modo di 'GRINGO' CLERICI.
Ci si trovava in quella sede solitamente una o due volte alla settimana e di solito quasi sempre di sera.

user posted image

E la leggenda inizia, come ci ha raccontato Moreno, il 30 novembre 1971.
Attorno al nucleo iniziale delle BG, ben presto si aggregano tutti quei tifosi, in stragrande maggioranza giovani e giovanissimi, che vogliono vivere lo stadio in modo più coinvolgente, agendo in maniera attiva sull’andamento della partita, diventando in qualche modo “attori” piuttosto che spettatori passivi.
Colore quindi, e incitamento vocale con la creazione di slogan e di cori per la squadra e i giocatori. Uno striscione lunghissimo, blu, con la scritta “calcio club verona brigate gialloblu” diventa parte integrante della ringhiera della curva sud, e uno più piccolo, con la semplice scritta “brigate” inizia a comparire negli stadi italiani quando il Verona gioca in trasferta.
I nuovi adepti del tifo gialloblu che si affiancano al nucleo fondatore (soprattutto giovani di estrazione popolare, ma anche appartenenti alla “Verona-bene”) giungono allo stadio sottoforma di gruppi di amici e compagnie da bar, posizionandosi accanto alle BG con lo spirito di chi si reca ad una festa dove si può “fare casino”. Per molti la curva diventa quindi un’abitudine e il gruppo si allarga a macchia d’olio. Difficile dire su quante persone potesse contare lo “zoccolo duro” dei primi tifosi da curva, perché la stadio all’epoca era molto più “aperto” di adesso, e la curva non era ancora diventata un territorio esclusivo dei tifosi più accesi.
Tra l’altro, nella stessa curva, potevano trovare posto entrambe le tifoserie e, in più di qualche caso, nascevano scontri verbali e non solo.
Più di un “brigatista” storico ci ha detto che “dall’anno solare 1972 in poi, magari in pochi, ma in ogni stadio dove giocava l’Hellas qualche tifoso della curva andava sempre”. Non possiamo controllare se questa affermazione corrisponda o no al vero, quel che è certo è che con la nascita delle BG inizia l’epoca delle trasferte al seguito del Verona, epoca che per fortuna non si è ancora conclusa.
Se si escludono partite di una certa importanza, come ad esempio gli spareggi, la società Hellas Verona non interveniva, economicamente e logisticamente, per agevolare i tifosi nelle trasferte, pertanto, i veronesi che volevano recarsi al seguito dell’Hellas dovevano organizzarsi da soli i pulmann, i treni, l’acquisto dei biglietti e tutto ciò che concerne lo spostamento in massa.
Tutto abbastanza semplice quando si tratta di viaggiare a nord di Firenze, o di arrivare in città come Roma e Perugia, decisamente avventuroso quando si devono raggiungere le isole e il sud della penisola. Stiamo infatti parlando dei primi anni ’70: non c’erano i voli charter, non c’erano gli intercity e gli spostamenti risultavano comunque sempre molto lenti.

Se lo striscione delle BG funge in pratica da “chioccia” dietro cui si muove un gruppo sempre più corposo ed eterogeneo, iniziano a formarsi altri gruppi, minori, che con gli anni diventeranno sempre più numerosi tanto da diventare, a metà degli anni ’80, un altro tratto caratterizzante della curva veronese. Oltre ai già citati “Ultras”, nei primi anni ’70 nascono anche i “marines gialloblu”, seguiti alla fine del decennio dalla “Punk Brigade”, da “Hellas Army” etc.
Ma com’è organizzata la curva? Le BG, come ogni altro calcio club, hanno un gruppo direttivo che detta le regole e pianifica il tifo casalingo e le trasferte. Chiaramente, solo una piccola parte dei frequentatori della curva è tesserato con le BG, il resto, come abbiamo visto, è composto da gruppi di giovani che frequentano assiduamente lo stadio ma non sono “inquadrati” nel calcio club. Tuttavia, tutti i tifosi della curva sud, anche quando sarà divisa in gruppi e sottogruppi, raccolti dietro a decine di striscioni diversi, si definiranno membri delle BG.
I frequentatori assidui della curva hanno tutti un soprannome e alcuni diventano veri e propri personaggi, perfettamente in stile con il proverbio che vuole i veronesi “tuti mati”, oltre che ottimi bevitori… tra questi, spiccano i cosidetti “cantanti” ai quali va il merito di aver inventato buona parte delle canzoni della curva sud.
I veronesi diventano presto famosi per i cori, sia per la compattezza con cui la curva li scandisce, sia per la loro originalità tutta scaligera nel proporre i “testi”. Le canzoni prodotte dalla curva sono davvero tante, difficile farne un censimento completo, quel che è certo è che, mentre le altre tifoserie si cimentano con brevi slogan scopiazzati l’uno dall’altro, le BG si distinguono nel proporre vere e proprie canzoni, anche in dialetto, seguendo arie popolari. Mitici, in tal senso, i due testi che seguono:
Accanto ai cori storici, alcuni dei quali vengono ancora proposti dalla curva sud, i “cantanti” delle BG hanno una capacità innata di creare canzoni sul momento, basandosi su un particolare della gara, su qualche giocatore, su qualche avvenimento etc.
La propensione a “farsi sentire”, ad esprimere l’appoggio alla squadra tramite la voce, è di chiara importazione inglese, del resto, uno dei vanti delle BG è sempre stato quello di ispirarsi, come stile e mentalità, ai colleghi d’oltremanica. I rapporti tra la gioventù veronese e la perfida Albione, meritano quindi qualche riga.
Negli anni ’60 Verona fu ribattezzata la “Liverpool d’Italia”. Non c’era il porto, non c’era il retroterra industriale, non c’era nemmeno uno squadrone come quello dei “reds”, ma in città e provincia nascevano come funghi gruppi musicali (bands) che si ispiravano ai Beatles, agli Who, ai Cream, ai Kinks etc. non solo come “suoni” ma anche come abbigliamento e, nei limiti del possibile, anche nello stile di vita.
Considerando che nello stile di vita dei coetanei inglesi, la frequentazione degli stadi era già una realtà all’inizio degli anni ’70, si intuisce facilmente come l’osmosi con i “turisti” veronesi abbia prodotto effetti anche sul tifo delle BG.
Nel 1976 alcuni esponenti delle BG stringono un gemellaggio storico con una curva inglese: quella del Chelsea, squadra conosciuta più per le intemperanze del proprio pubblico che per i meriti sportivi. Sulla scorta di questa amicizia, in curva iniziano ad apparire le sciarpe della squadra londinese e una enorme “union jack” (la bandiera del Regno Unito) comincia a sventolare assieme a quelle gialloblu.
La curva sud si distingue anche per le coreografie che culminano nel momento in cui le squadre si dispongono in campo. Dalla curva si alzano i cori, ritmati dai tamburi, mentre bandiere gialloblu di ogni dimensione si muovono tutte assieme accompagnate dal lancio di grossi coriandoli, da fumogeni colorati e dallo scoppio di petardi e raudi di grosso calibro: si tratta di una coreografia classica degli anni ’70 ma la fantasia veronese ha saputo nel tempo evolversi e cambiare costantemente. Solitamente, quando il resto delle tifoserie si era adeguato alla curva veronese, imitandola, le BG erano già oltre, pronte a proporre qualcosa di nuovo.
Sempre nel 1973, il famoso 20 maggio, le BG si fanno un nuovo nemico. In un Bentegodi pronto a festeggiare la scudetto della stella milanista, dove solo nella parte centrale della curva qualche stendardo gialloblu rompe il muro rossonero, Zigoni & C. umiliano il Milan. Inizia una rivalità storica tra le due tifoserie, destinata a raggiungere l’apice negli anni ’80.
Di stampo prettamente campanilista (aggravata in seguito anche dalla matrice politica) è invece la rivalità con i vicentini.

Gli anni ’70 sono però anche il periodo più florido per i gemellaggi. Oltre a quello già citato, internazionale, con i colleghi londinesi del Chelsea, le BG stringono altre amicizie, alcune delle quali dopo essersele date di santa ragione! È il caso di quelle con Sampdoria e, soprattutto, Fiorentina (le uniche di quel periodo ancora vive e vegete), ma anche con i granata del Torino e con i giallorossi della Roma i rapporti sono ottimi (con i romani l’idillio non durerà comunque molto).
In pochi anni quindi, la curva è cambiata e nel nome delle BG si muovono ormai migliaia di persone, molte delle quali sono diventate a tutti gli effetti degli “ultrà” secondo le caratteristiche già viste nella prima parte.
Nella stagione 1981-’82 dopo 2 anni di purgatorio, la nuova dirigenza (che vede al vertice Guidotti e Chiampan) riesce ad allestire una squadra competitiva affidandola ad Osvaldo Bagnoli.
Inizia il ciclo del Verona straordinario di Bagnoli e la curva sud si prepara a varcare i confini nazionali. Sono passati più di dieci anni dalla fondazione delle BG e la realtà del calcio è cambiata radicalmente, così come sono cambiate le curve. La nuova generazione di brigatisti è figlia di questi cambiamenti ed ogni giudizio sul decennio 1982-1991 deve essere dato in quest’ottica. Di sicuro c’è che la curva sud non perde assolutamente il suo ruolo di primo piano come fattore di aggregazione per i giovani della città e della provincia.

GLI ANNI '80 E LO SCIOGLIMENTO DELLE BRIGATE GIALLOBLU

Il Verona festeggia il ritorno in serie A qualche settimana prima del trionfo italiano ai Mondiali di Spagna del 1982. SDi pari passo, con l’arrivo di tanti fuoriclasse stranieri, la serie A italiana diventa a tutti gli effetti il “campionato più bello del mondo”. Le foto e i filmati d’epoca, paragonati alla realtà odierna, sembrano provenire non solo da un’altra era, ma da un altro pianeta: stadi gremiti all’inverosimile, in ogni ordine di posto, e coreografie sempre più fantasiose e mastodontiche nelle curve. Sono gli anni dei bandieroni che coprono interamente le curve, dell’uso smodato di fumogeni, petardi e fuochi artificiali, ma anche gli anni in cui il fenomeno della violenza tra gli ultrà diventa un fatto pressochè certo ad ogni partita provocando una progressiva tendenza a “blindare” gli stadi, separando il più possibile le tifoserie.

user posted image Campionato 1983-84: si inaugura il bandierone che copre tutta la sud.

Il ritorno del Verona in serie A, nella stagione 1982-’83 (seconda solo a quella dello scudetto, in termini di risultati sul campo) sancisce anche il ritorno degli ultras gialloblu nel circolo delle tifoserie che contano, quelle con cui, negli anni ’70, si era inaugurata la stagione dei gemellaggi e degli scontri. Attorno ai veterani si raccolgono centinaia di nuovi giovani.
Si tratta di un ricambio generazionale vero e proprio che, da una parte porterà nuova linfa all’interno della curva, dall’altra la caratterizzerà in modo inequivocabimente diverso rispetto al decennio precedente: le nuove leve disegnano una curva più aggressiva (in tutti i sensi), divisa in tantissimi gruppi ma assolutamente compatta nel tifo e progressivamente sempre più schierata dal punto di vista “politico”.

Dal punto di vista coreografico la curva mantiene la sua vena colorata, anzi le bandiere si moltiplicano, in particolare quelle “scozzesi” a scacchi giallo-blu, spariscono invece i tamburi (proprio nel momento in cui altre curve li adottano imitando le BG degli anni ’70) mentre per qualche tempo prende piede la moda di presentarsi in curva con la maglia della squadra. La particolarità, dirompente, della curva sud, inizia ad essere l’approccio goliardico, a tratti demenziale, a tratti feroce, con cui le BG accolgono i tifosi e le squadre avversarie.
Aneddoti riguardanti la celeberrima goliardia delle BG ce ne sono a decine e sono tutti più o meno conosciuti. Le trasferte a Como con pinne, materassini e tutto l’occorrente per una vacanza balneare (“per quest’anno, non cambiare, tutti a Como come al mare”); i remi che spuntano dai finestrini di un pulmann delle BG diretto allo stadio di Firenze che sembra procedere in autostrada come una nave vichinga; le carote gettate ai tifosi udinesi al grido di “buon appetito conigli!” sono solo alcuni degli episodi ormai entrati nella storia ultrà del nostro paese.
Il Verona di Bagnoli entra nel ristretto novero delle “grandi”, disputa campionati di alta classifica, vince uno scudetto, raggiunge per ben 2 volte consecutive le finali di Coppa Italia, disputa la Coppa dei Campioni e partecipa 2 volte alla Coppa UEFA, raggiungendo i quarti di finale nella stagione 1987-’88. I tifosi veronesi si spostano in massa e alcune trasferte (soprattutto quelle europee) si trasformano di nuovo in vere e proprie invasioni, come, e talvolta più, di quelle storiche degli anni ’70. Sono circa 6000 i veronesi che raggiungono Udine nel 1982 trasformando l’autostrada in un lungo fiume gialloblu. Sono invece almeno 5000 i tifosi che nel novembre 1983 seguono la squadra a Graz, per la partita di ritorno del 2° turno di Coppa Uefa, nel piccolo stadio austriaco i tifosi dell’Hellas risultano essere più numerosi di quelli locali! Affollatissime, naturalmente, le trasferte a Firenze, Genova e Torino, ospiti dei gemellati viola, blucerchiati e granata.


user posted image Un’immagine che si commenta da sola



user posted image 18 settembre 1985: esordio in Coppa dei Campioni contro il Paok di Salonicco.

Le BG acquisiscono un ruolo di primo piano nel mondo parallelo degli ultrà. La coesione e il seguito della frangia più oltranzista della curva pongono le BG al vertice dei gruppi più temuti dell’intero panorama italiano. Sono decine gli striscioni sottratti ai tifosi avversari e poi esposti in curva sud in segno di scherno.
L’immagine degli ultrà gialloblu comincia ad essere insostenibile per la città e, soprattutto, per la società Hellas Verona. Gli attriti tra la curva e la dirigenza gialloblu, presieduta da Ferdinando Chiampan, si fanno inevitabili, nonostante la squadra risieda stabilmente nei primi posti in classifica, ed esplodono nel dicembre 1986 dopo che gli ultrà veronesi hanno messo “a ferro e fuoco” la città di Brescia in occasione della trasferta contro le rondinelle.

La polizia effettua centinaia di perquisizioni e il 1° febbraio 1987 vengono arrestati 12 ultrà veronesi con l’accusa di “associazione a delinquere”. Si tratta di un’accusa gravissima: per la prima volta, in Italia, un tifoso di calcio viene trattato alla stregua di un criminale vero e proprio.
La sud si schiera in massa con gli ultrà arrestati: in occasione della partita contro la Roma, nella zona centrale della curva rimane soltanto lo striscione “non 12 ma 5000 colpevoli”.
“Siamo i tifosi delle BG” dicono in coro gli ultrà veronesi. In questa frase c’è tutto lo spirito che contraddistingue la curva veronese: a sostenere la fede di migliaia di supporter gialloblu non sono la squadra e la dirigenza, che cambiano continuamente, ma i colori della città e, soprattutto, lo spirito di coesione di quanti trovano in curva una ragione di vita. Andare in curva a tifare Hellas, per molti giovani e meno giovani è quasi un dovere morale dettato dall’essere veronesi.
Il 14 novembre 1991, pochi giorni prima di compiere 20 anni, le BG annunciano il loro autoscioglimento in accordo con tutti i gruppi presenti nella sud. I vertici dello storico gruppo veronese si dicono stanchi di tanto accanimento nei loro confronti: non possono essere il capro espiatorio per problemi di ordine pubblico che travalicano il tifo sportivo e, in particolare, non possono rendersi responsabili di ogni individuo che porti una sciarpa gialloblu al collo. In occasione della partita Verona-Genoa, le ringhiere della curva sud, dopo 20 anni, restano desolatamente vuote.

user posted image Ecco come vengono accolti i tifosi gialloblu a Firenze dopo lo scioglimento delle BG

Dopo 20 anni il mondo del calcio è cambiato, assieme alla società italiana e alla mentalità delle nuove generazioni. Con lo scioglimento delle BG la curva sud negli anni ’90 troverà nuovi equilibri, si accentueranno i contrasti, già in atto da anni, tra i “veterani” e i giovani, molto distanti culturalmente. Tuttavia la curva non muore e l’amore per i colori gialloblu e per la storia stessa della tifoseria veronese, continuano ad esercitare un grande fascino sui giovani. Chiudiamo con il testo di una canzone molto in voga nella sud degli anni ’70, parole quanto mai azzeccate:

“cambieranno i giocatori
il presidente, l’allenator
ma il Verona resterà
per sempre nel mio cuor!”


Ecco come sono andate le cose... Mi scuso se è troppo lungo però almeno c'è scritto tutto..Io sono dell'idea che le cose vanno fatte bene se no non si fanno..
hellastory

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Dom Gen 08, 2012 8:12 pm

Si ricorda una data e tutto quello che intorno a Lei impetuosamente ruota, senza retorica o ingombranti frasi ad effetto, consapevoli fino in fondo di ciò che abbiamo vissuto e coscienti del messaggio che il tempo ha scritto, incancellabile, nelle pagine della storia ULTRAS.
Si ricorda una data, dicevo, onoriamola come merita. -sm-


Ultima modifica di STEFANO MALFATTI il Lun Gen 16, 2012 9:28 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  Marco Dom Gen 08, 2012 10:45 pm

Una data che travalica il concetto stesso di tempo, rendendolo infinito. Lunga vita a chi si fa custode della memoria della storia del Cucs.

Marco

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