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Gabriele Sandri

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Ven Set 11, 2009 9:21 am

Voleva sparare e ti condanno, non voleva uccidere e ti salvo!
Sono in confusione, aiutatemi please Twisted Evil
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Messaggio  Marco Mar Nov 10, 2009 12:18 am

i nostri volti coperti riscoprono i nostri sogni.VOLTI COPERTI,LIBERI PENSIERI

VOI NON POTRETE MAI ELIMINARCI,PERCHE' NOI SIAMO UN SOGNO,UN'EMOZIONE...NOI SIAMO LA LIBERTA'!

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Lun Apr 19, 2010 3:43 am

La memoria di Gabriele è stata onorata nel migliore dei modi, finalmente un derby senza neppure un incidente ... , e naturalmente alla prossima, mi raccomando, tutti di nuovo a braccetto, tutti amici, tutti fratelli ULTRAS.
I genitori di Gabriele sentitamente ringraziano!
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Messaggio  Marco Lun Apr 19, 2010 6:09 pm

Lo " spettacolo " post derby è stato da pelle d'oca. Forse in Colombia....

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Lun Apr 19, 2010 6:41 pm

E' vero, lo spettacolo post derby è stato un delirio di follia ed è un vero miracolo che non ci sia scappato il morto, e oggi forse saremmo stati qui a cospargersi il capo di cenere e maledire la violenza del calcio.
Sono il primo a criticare ma parlare della Colombia mi sembra eccessivo, non fosse altro che nessuno è esente dal peccato, e che per questo motivo la critica è giusta, lo è un po' meno il tono esagerato ed esasperato dell'accostamento scoop.
Basterebbe pensare al viso bruciato di Ivan ed alla sua vita, temo, rovinata per sempre.
Speravo che la tragedia di Gabriele servisse a qualcosa, credo che la speranza fosse anche quella dei suoi sfortunati genitori, non parliamo certo del derby del "volemose bene", quello no, sarebbe solo una sana ipocrisia, ma almeno da limitare il tutto allo sfottò anche diretto e senza sconti ed evitare di uccidere qualcuno.
Davvero è pretendere troppo?
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Messaggio  Marco Lun Apr 19, 2010 11:05 pm

Niente di più vero. Uscire di casa con l'idea di andare allo stadio con in macchina un arsenale bellico, allo scopo di mandare al Creatore uno con la sciarpa del colore diverso dal tuo è follia allo stato puro. E so soppesare le notizie che ci danno, non sono un finto buonista, l'aureola non ce l'ho e neanche mi interessa averla, anche io ho fatto i miei scontri. Ma ci vuole signorilità e stile anche per fare il delinquente, un certo " ordine " anche nella bolgia. Detto questo nessuno tocchi il derby di Roma, che deve restare un evento della città, di colori gioia e sfottò. E scontri che diamine, ma con la coscienza che a tutto c'è un limite. Poi non piangiamo se faranno leggi sempre più restrittive. Sono rimasto imbarazzato ad inventare giusdtificazioni al mio nipotino che mi chiedeva cosa stesse succedendo, chiedendomi l'anno prossimo di portarlo all' Olimpico.
Ultras sì, terroristi no.

Questo è il derby che conosco io
https://www.youtube.com/watch?v=ywPNhPu44cE&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=kiCp6K_IsLQ

"Da chimico un giorno avevo il potere di sposare gli elementi e di farli reagire, ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l'amore. Affidando ad un gioco la gioia e il dolore"

https://www.youtube.com/watch?v=avJ3OK_RlLg

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Messaggio  spain Mar Apr 20, 2010 7:54 am

Un altro derby è passato, bello perchè vinto giocando male, sofferto fino all'ultimo minuto. Che gioia vedere i dirimpettai "rosicare". È questa la soddisfazione di un derby, vincerlo e vedere tuo avversario viola di rabbia, di invidia, perchè tu puoi festeggiare e lui no.
Tutto secondo copione, vittoria per noi, rabbia per loro, e prime pagine per i soliti "deficenti" ... alla facciao di Sandri e di tutte le belle promesse fatte.
A causa della distanza non ho potuto assistere del vivo alla partita, ma l'ho vista, vissuta e sofferta come se fossi stato li. Ho gioito come mai e sfottuto i pochi amici laziali e interisti come mai. Una bella domenica, senza dubbio, ma la gioia m'è durata poco perchè sono stato assalito di nuovo dall'angoscia e dalla paura.
Ero piccolo e ricordo un derby, brutto come quello di domenica, e vinto,come sempre, da noi. Ero lì, in curva con mio padre, felice e pensando alle pastarelle che avremmo portato a mia madre che ci aspettava a casa per festeggiare ... La gioia durò poco, al fischio finale si iniziarono a sentire i botti, le sirene. Iniziarono i fuggi fuggi: scappiamo di qua, no andiamo di là. Stanno caricando da lì, hanno accoltellato uno, ecco la polizia. Spinte, botte, fumo, lacrime, corse ... Per 4 notti continuavo a scappare ed a nascondermi dai laziali che mi volevano menare, ero terrorizzato. Ricordo che da allora tutti i derby li vivevo con doppia tensione: quella normale per la partita e quella dei tafferugli.
Quando ho saputo, e poi visto su youtube, i vari filmati degli scontri e dell'incendio dell macchina con una donna e 2 bambini dentro, mi sono ritornati alla mente quelle sensazione. È come una fobia da derby.
Di parite ne ho viste tante, molti derby, scontri ne ho visti e vissuti parecchi, non voglio fare il buonista ma almeno prima ci si limitava a noi tifosi più "scalmanati". Sembra assurdo parlare di questo ma c'era una specie di codice d'onore: oggi nemmeno più quello.
Il derby era bello per gli sfottò, le penitenze da pagare in caso di sconfitta. Ci poteva stare anche l'insulto, che poi a Roma diventava spesso anche "simpatico". Se vogliamo anche il piccolo scontro che nasceva da una provocazione verbale.
Anche prima c'era l'assalto premeditato all'avversario, alla fine degli anni 70 i casini erano all'ordine del giorno (e non solo la domenica). Le botte volavano lo stesso ma solo per chi se le cercava: era una cosa tra gruppi determinati.
Ora no, ora si tira un petardo nella folla, si brucia una macchina con una donna dentro, si sparano bengala ad un autobus pieno di persone. Con questo non voglio giustificare la violenza solo tra ultras: il pallone non vale nemmeno un schiaffo.
Questo è quello che sento ma, da quanto vedo, il mio pensiero è sbagliato: la violenza è cosa buona, lo sfottò da cattivi.
Significativo è stato il trattamento dei gesti di Totti e Radu. Totti condanato quasi a morte per aver fatto un gesto molto goliardico, di antiche memorie e sotto la propria curva. I laziali manco l'ha visti. 20mila euro di multa e il suo gesto sulle prime pagine di molti giornali in Italia e fuori (perchè poi certi media mandano le notizie ad altre testate europee con il racconto dei fatti non veritiero e molto tendenzioso ... quelli non sanno come stanno le cose, ci credono e mettono Totti alla gogna). E il dito di Dicanio? e gli sberleffi di Chinaglia?, e materazzi? e Zidane? e Cristiano Ronaldo che passa le domeniche ad insultare la gente? e Balotelli? .. però è Totti e quindi è un cafone.
Radu da un calcione da "rosicone" a Perrotta che corre sotto la curva e ... niente, nemmeno redarguito.
La colpa è della stampa, senza dubbio, che approfitta qualsiasi scusa per darci contro e di chi la legge.
Questo evidenzia il fatto che lo sfottò tanto rimpianto è più grave di un gesto violento.
Viva la giustizia (all'italiana)
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Messaggio  Massimo UR Mar Apr 20, 2010 12:31 pm

Caro Marco, non sono d'accordo perchè i concetti che tu sicuramente esprimi in buona fede molto spesso vengono usati come "copertura" dai moltissimi delinquenti che affollano gli stadi; io non credo che in certe circostanze (e parlo per esperienza diretta) ci siano scontri "sani", delinquenti con più o meno stile etc., esistono delinquenti e non, civili e incivili, persone che seguono la propria squadra ovunque e con ogni mezzo con la sciarpa al collo, se fanno na magnata e poi vanno allo stadio e altre che devastano treni, autogrill, attaccano gente inerme, sfogano la loro frustrazione contro le forze dell'ordine (che non sempre, e non solo per colpa loro, sono all'altezza della situazione)...e credimi, non mi sento un coniglio, la testa non l'abbasso allo stadio come nella vita quotidiana, ma mi piacerebbe che chi si comporta da animale non venisse accomunato a chi ha semplicemente la malattia di essere innamorato oltre ogni logica della propria squadra, della propria città, della propria maglia e della propria storia...almeno fra noi, visto che per i "benpensanti" non c'è quasi differenza fra il capitano che fa il pollice verso (e finalmante uno che ogni tanto ce ricorda che il calcio è bello pure perchè c'è la rivalità, lo sfottò, la gioia per la vittoria nostra e la sconfitta bruciante per gli altri...ce volete leva' pure questo?, mica è na partita de subbuteo!) e qualche delinquente (che se stessimo in un paese serio molto probabilmente starebbe rinchiuso in qualche penitenziario) che combina lo schifo che è successo domenica.
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Gabriele Sandri Empty Derby Roma-Lazio, la notte dei lunghi coltelli. Gli ignobili scontri all’arma bianca dell’Olimpico e l’ombra lunga di Calciopoli

Messaggio  Marco Mar Apr 20, 2010 6:34 pm

Articolo di Oliviero Beha del 20 aprile 2010, non banale e da leggere secondo me con attenzione.

" Apoteosi romana e romanista, nel bene e nel male. Domenica benedetta da Ranieri e dai suoi, maledetta per le coltellate e le risse che non possono non avere la stessa evidenza dell’impresa della Roma nel derby. E’ proprio questo peso diverso, del calcio come merce spettacolare, d’affari e di emozioni, un "peso" da prima pagina, e del calcio come oggettivo pretesto di violenze che macchia una giornata indelebilmente, un "peso" relegato di solito ai margini dell’evidenza, che dovrebbe lasciare esterrefatti. Non si può pagare un prezzo simile a una gigantesca nuvola di tifo pestilenziale che diventa poi qualcosa di "islandese", per rimanere alla stretta attualità. La scena dell’accoltellato è tragica come quella di un film nelle sale, il cruentissimo "Il Profeta" premiato a Cannes, e ha coronato – si fa per dire – un tramonto di violenze poi ulteriormente degenerate. Il teppismo prevarrà finché il calcio giocato, venduto e comprato, gonfiato dal tifo e riempito dal pathos anche quando il business lo asfissia presumo "in mancanza d’altro", non verrà connesso agli aspetti "barbari" (arsenali d’armi compresi) che lo rendono invivibile. Il tutto alla faccia della messa laica ("la Roma è una fede") e della battaglia simbolica (simbolica? e le coltellate?) che rappresenta e dovrebbe sublimare.

E invece dispiega in diretta o in differita, in tv o sugli spalti o nelle strade,con tutta l’abituale litania sui delinquenti che "non sono dei veri sportivi", che infatti sono estinti da un pezzo, o che "non sono dei veri tifosi", definizione al momento presente tutta da decifrare. Per come conosco Claudio Ranieri, non avrà potuto fare a meno di sentirsi male, almeno un po’ meno bene di come gli sarebbe spettato per i suoi meriti epici quest’anno alla guida della Roma, e in quest’ultimo derby alla guida dei nervi e dell’armonia tattica che ha ricreato tra i due tempi. Una dimostrazione di maturità del tecnico e dell’uomo fuori dal comune. E pensare che la Juventus è ridotta all’osso per colpa di una dirigenza dissennata che non ha saputo neppure valutare ciò che aveva in casa, e adesso si svenerà per fare l’Inter (con Mourinho) a colpi di Benitez come una volta l’Inter acefala di Moratti si svenava per fare la Juve.

Tutta colpa di Moggi e degli arbitri? Sicuri? E se la Roma dovesse vincere, specie se l’Inter rimarrà in apnea in Champions fino all’ultimo, di chi sarà il merito? La domanda ha un senso già ad oggi perché a parer mio comunque vada la Roma e Ranieri hanno già vinto sul piano di un fenomenale campionato e un’immagine assai più "giusta" di quella che più in generale è associata al calcio sputtanato di questi tempi, in Tribunale e sui campi. Hanno già vinto perché una stagione senza denaro, ostaggio di Profumo, all’ombra di Geronzi e con "pedine" rimediate con intelligenza e lungimiranza mentre altrove si assumevano due "rose", è una stagione comunque vincente. Perché un "mister" che ti lascia fuori in un derby da vincere che era cominciato come un derby da perdere due capitani, del presente e del futuro, come Totti e De Rossi, è uno che ha la sicurezza e la grinta per assumersi ogni tipo di responsabilità, e quindi ha già vinto anche se deve ancora vincere.

Glisso sul nervosismo e il gesto "da Nerone" di Totti, davvero irresponsabile, che contrasta con la bella immagine di lui che prima dell’inizio accarezza la mascotte laziale come se fosse il suo bambino. Il calcio stravolge, ferisce, accoltella. E infine perché fino a prova del contrario (e chi scrive ha un archivio colmo di "prove del contrario" che diventano tali solo quando sono dimostrabili ma fanno tremendamente "ambiente" comunque) la Roma non ha goduto di favori che possano inficiare la sua serie positiva interminabile. Tutto questo è avvenuto mentre il campionato è denso di squadre che funzionano e di squadre "guaste". Tra queste ultime ho già detto della Juve, ma prima di essa in classifica va il Milan, un’équipe di (alcuni) fuoriclasse però snerbati, senza ciò che trasforma una somma di singoli in un gruppo votato a vincere. Senza sorrisi arbitrali a strafottere da parte degli uomini di Collina (chi ricorda gli ultimi Milan-Roma e Fiorentina-Milan? E per il passato il nome Collina non vi dice nulla?), oggi forse non sarebbe neppure terzo. E poi c’è la Fiorentina al foulard dei Della Valle, compressa in un’annata tra proprietà e Ente locale a colpi di fumose cittadelle dello sport e interessi extra-calcistici, che ha rinforzato le avversarie (un solo esempio per tutti: Pazzini) e ha smarrito per strada tutto, gioco e risultati: 8 partite perse in campionato nelle ultime 15, oltre alle varie eliminazioni. Invece di furoreggiare in dimissioni retoriche e in trionfalismi di bottega (calzaturiera), i Brothers dovrebbero pensare alla serie di delusioni che hanno inferto ai tifosi e al libro del dare, giacché quello dell’avere ce l’hanno sempre presente. Quindi snerbata, snerbatissima, la povera Fiorentina che a inizio campionato non avresti detto inferiore alla Roma, di cui si può solo festeggiare la salvezza in anticipo...

Mentre comunque vada tra le squadre funzionanti un bel campionato hanno fatto la Sampdoria che un anno fa impallidiva di fronte agli altri, il Palermo di uno Zamparini non propriamente iscritto allo stesso circolo di bridge dei Della Valle bros., il Napoli del mammasantissima De Laurentiis. In fondo a contendersi il quart’ultimo posto che garantisce i 20 milioni in serie A di partenza (frutto dei 400 dei diritti tv divisi per 20), restano in scala a salire Atalanta e poi Bologna e Lazio, in rapida sequenza. Mancano quattro partite, e si spera nella regolarità e nella trasparenza. Ma con quale raziocinio, quale ragionevolezza. quale attendibilità?

Accompagnatemi in passeggiata, senza fare i tifosi di nessuno, vi prego. Anche solo per non perdere tempo. E’ in corso una Calciopoli bis (dunque Moggiopoli cancellatela, come scrivo da più di tre anni...), sia presso la Procura della Federcalcio che a Napoli, oggi, per "una nuova avventura" in Tribunale. Tutti parlavano con tutti, a quel che si sente e si trascrive e si legge. Vedremo in che modo e a che fine. L’unica cosa certa è che Moggi da quattro anni è fuori, quindi in questo periodo il "killer seriale era in galera". Nell’ultimo quadriennio e nell’ultima annata ci sono state più polemiche di sempre sugli arbitraggi. E il caso-Moggi riguarda, che so, il peggioramento del clima o non piuttosto i direttori di gara? Se adesso viene fuori che la vischiosità dirigenti-designatori-arbitri era generale, ma "i non-Moggi non erano in galera" e gli omicidi si sono susseguiti, debbo pensare che i killer siano ancora a piede libero.

Lo so, si obietta che dopo Moggi è cominciata l’era della buona fede, mentre prima erano tutti truffatori. Può essere: ma davvero vi sentite garantiti oggi sulla regolarità della lotta per lo scudetto, per l’Europa e per la retrocessione? Davvero dopo le ultime 10 mila intercettazioni state tutti tranquilli? Ma come è possibile? Il gatto ha divorato il cervello di chi (amministrando il pallone) fino a ieri taceva e oggi invece distingue meritoriamente fior da fiore sulla mafiosità di Moggi e la nobiltà d’animo degli altri? Ma anche se siete tifosi di altre squadre, non vi sentite presi per i fondelli ? Ed è possibile che se si tratta di calcioperdiateognirazionalità in una meravigliosa franchigia del pensiero, e invece poi se vi occupate di politica oppure nella vostra professione siete degli esempi di genio analitico? Mi obietterete: c’è il calcio apposta, non è forse il nostro oppio? E allora che cosa deve accadere per metterlo in discussione dal momento che è avviluppato a tutte le altre storie del Paese?

Chiudo come ho cominciato, con la cronaca, dalla Gazzetta, in piccolo: "Un centinaio di persone sono state arrestate domenica sera al termine del derby. Lo ha reso noto la polizia. Gli arrestati sono accusati di aver danneggiato autobus, vetture e vetrine di negozi nel centro della città. Sono atti di vandalismo compiuti da entrambe le parti: da chi voleva sfogare la delusione e dagli altri che hanno esagerato con l’entusiasmo.Il derby si è giocato davanti a 60 mila spettatori". Tranquilli, era "soltanto" il derby di Casablanca, in Marocco, senza Humphrey Bogart e senza accoltellati. Mi raccomando, non ci facciamo raggiungere dai marocchini... "

Marco

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Mer Apr 21, 2010 7:26 pm

Per alcuni versi l'articolo presenta degli spunti interessanti, non concordo invece assolutamente sulla condanna del gesto del capitano, continuo a pensarla in maniera diversa e, incredibile a dirsi, continuo a difendere Totti.
La sottile linea rossa che segna il confine tra sfottò e rosicare è sempre opinabile, è chiaro che quando si vince tutto va bene ma io, che sono antico, vado a rileggere quando ho perso e ripasso la storia, e questa mi riconferma che quando mi è toccato, ed è successo, gli avversari non ci sono andati tanto per il sottile e avendo vinto mi hanno fatto nero.
Ora smettiamo di fare gli ipocriti e scendiamo in campo seriamente, quei pollici sono un chiaro sfottò dedicato ai laziali che hanno perso, allora qual'è il problema?
10 giornate di squalifica, ma fatela finità, e se i laziali sotto la loro maglia avessero avuto un qualcosa da dedicare a noi in caso di loro vittoria, di cosa staremmo a parlare ora, di sfottò o di offese alla morale?
Il calcio di Radu, vigliacchetto e rosicante, è passato in secondo piano ma non dovrebbe essere così, come in secondo piano sono passati i ripetuti falli commessi da loro e mai sanzionati , poi vado a leggere che l'arbitraggio è stato a favore nostro, Stendardo ci comunica che potrebbe anche denunciare Toni per il danno subito, usando termini da parte lesa.
Al signore in questione qualcuno dovrebbe spiegare che il gioco pericoloso non è rappresentato solo da chi alza la gamba, ma anche da chi abbassa la testa, se usate la cortesia di rivedere le immagini potrete notare come il difensore lo abbia fatto senza pensare all'eventuale pericolo, questo è ammirevole perchè in quel momento l'unica cosa importante era quella di non far se
gnare l'avversario, ma per farlo il suo viso è sceso troppo e l'impatto è stato inevitabile.
A questo punto, visto che parliamo di un buon arbitraggio, un dubbio mi assale, ma l'arbitro e gli assistenti cosa hanno visto?
Se Toni ha commesso fallo andava giustamente ammonito, se il fallo l'ha commesso Stendardo era punizione a due in area, in realtà per loro non è successo nulla ma noi sappiamo che non è andata così.
La realtà è che il derby non lo vuole perdere nessuno e quando questo capita si rosica, anche a noi è la stessa cosa, mica affermo il contrario, solo che quando avviene ci dovremmo ricordare di quello che ognuno di noi fa quando vince.
Basterebbe questo a far calare il sipario. -sm-
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Messaggio  spain Gio Apr 22, 2010 8:27 am

Sottoscrivo al 100% il messaggio di Stefano.
A quanto pare i laziali avevano una maglietta preparata in caso di vittoria ... Siccome se la sono dovuta tenere nascosta, siccome hanno perso, siccome stanno più vicini di nuovo alla serie B, siccome noi continuiamo ad essere primi, siccome non sono riusciti a fare il favore all'inter, siccome hanno PERSO, allora "rosicano".
Rosicano peggio di un "sorcio" affamato e non sanno più cosa inventarsi. E siccome i media romani tifano contro la Roma e con loro anche il resto dei media italiani allora Totti è un villano e Radu un simpaticone.
Questi esseri (non trovo più un termine per definirli) preferiscono la violenza alla sana ironia: beh allora poi non vi lamentate.
In un paese NORMALE, il gesto di Totti avrebbe suscitato commenti, positivi o negativi che fossero, durante un'ora al massimo e tutto sarebbe finito lì. Come al solito, in Italia si fanno processi, si auspicano pene esemplari (a sto punto dategli un daspo al capitano ... magari anche la galera). Se allo stadio vanno anche i delinquenti la colpa è dei pollici di Totti.
Parole, parole e solo parole, anche questa volta hanno un capro espiatorio. Dovrebbero fare un monumento a Totti che gli dà sempre lo spunto per deviare l'attenzione ai veri problemi: i delinquenti, nonostante i 30000 processi televisivi, continuano a pullulare negli stadi, le strutture sono sempre più fatiscenti, lo stato non è capace di organizzare un evento sportivo e cosa di fà? si processa Totti enon si fà nulla.
All'estero quando succede qualcosa in uno stadio, se riescono a trovare il colpevole, lo condannano e tutto finisce li. Nessuna restrizione per gli altri, niente processoni televisivi e niente casssmsmamsmasmasamamsms. Qui si parla, si parla e le cose vanno di male in peggio: lo fanno apposta per toglierci ogni giorno un pò più di libertà ... intanto condannano i pollici di Totti.

Scusate lo sfogo.
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Messaggio  Massimo UR Gio Apr 22, 2010 1:42 pm

Per me il Capitano glie poteva mostra' pure le chiappe, anzi, forse era pure meglio...meno male che Lui ha saputo rispondere con la solita ironia rendendoli ancora più ridicoli...
Marco, sono assolutamente d'accordo, però secondo me il problema non è lo stadio in sè, ma la quasi totale impunità che c'è in Italia (a parte qualche tossico e qualche extracomunitario, ditemi chi ci va in galera...), perchè molti di quelli che rompono le palle la domenica lo fanno anche nella vita di tutti i giorni, uno che vive onestamente non se ne va fuori dallo stadio a incendiare macchine, a sfondare autobus, ad accoltellare altri ragazzi o a tirare sampietrini contro la polizia...un bel giro di vite secondo me servirebbe ma non con provvedimenti "ad hoc" senza senso come trasferte vietate (contro ogni diritto costituzionale), partite a porte chiuse (come se chiudessero le banche perchè se no fanno le rapine), orari improbabili (ma me spiegate che c'entra?), biglietti introvabili, tornelli (praticamente il ragazzino della pubblicità della Barilla cor cazzo che entrava!!)...fatti da chi allo stadio ci sarà andato solo con biglietti omaggio di tribuna vip (naturalmente con l'auto blu o con pass equivalente). Scusate lo sfogo!
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Messaggio  Marco Gio Apr 22, 2010 6:25 pm

Incidenti, feriti, madri con bambini che rischiano la vita, agguati, coltellate. E da lontano noto con un certo disgusto che poi si parla quasi solo del gesto di Totti. A volte il calcio è veramente triste. Ed è pure colpa nostra. Non sapendo più che pesci prendere (a parte in faccia...) e rendendosi conto di aver fallito su tutto la linea, il Cams alza bandiera bianca e fa tana libera tutti,trasferte autorizzate per tutti fino alla fine della stagione. Sarebbe un bello slogan politico, PIU' TRASFERTE PER TUTTI, (no aspetta forse l'ho già sentito...). Questo è il nuovo dogma. Fatto sta che lo status quo non cambia nè con tessere nè con altro, perchè non così si cambiano le cose. Siamo un paese ridicolo. Con regole diverse a seconda delle esigenze del momento e delle aree di interesse politico. Così la violenza non si combatte. Si autorizza.
P.S. Faccio notare che cotanto CAMS è gremito di cervelli notevoli,direi un trust di cervelli da fare invidia all'estero, tanto da impedire due anni fa la trasferta dei granata del Toro a Firenze, perchè come ben saprete le due tifoserie sono divise da un odio atavico da decine di anni.... Infatti furono ospitati in Fiesole. Evil or Very Mad Evil or Very Mad

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Gio Apr 22, 2010 7:49 pm

E' vero Marco, di fronte allo schifo visto l'altra sera trovano spazio solo i pollici del capitano, che come vedi fanno tanto comodo.
Per fortuna che qui si trova spazio per affermare che andare allo stadio con le seghe (perdonate il gioco di parole) non è certo segno di mentalità ULTRAS e neanche di una spiccat intelligenza, se proprio non ne posso fare a meno e cerco incontri ravvicinati del III tipo le armi le porto dietro da anni e sono le mie mani, le posso dare, le posso prendere, ma senza usare mezzi da ferramenta o giardinaggio perchè stiamo davvero rasentando la coglionaggine pura.
Temo che a Roma si stia superando il livello di guardia e non mi stupirei se, per colpa dell'indole guerriera dei giovani leoni, ci scappassero guai grossi, grossi veramente.
Speravo che la disgrazie di Gabriele avesse fatto accendere la lampadina del farla finita, la partecipazione corale a quel brutale omicidio sembrava promettere sviluppi accettabili e condivisibili, il derby visto in Sud dal papà poi aveva superato ogni aspettativa ed invece eccoci qui a parlare di cose brutte, più delinquenziali che ULTRAS, e lo dico io che di partite "frizzanti" ne ho vissute un ... po'!!!
Certo che fa comodo urlare allo scandalo per i pollici di Totti, coprono il resto, coprono la vergogna di partirte ad alto rischio giocate in notturna per i diritti televisivi, poi arriva il lampo di genio del Prefetto che anticipa di qualche ora contando, dice, sulla maturità del pubblico romano e per tutta risposta per un pelo all'uscita, quando oramai è già buio, una donna e due bambini corrono il rischio di bruciare vivi ....
E' un po' come la disgrazia di Ventotene, la parete è pericolante e lo si sapeva, giustamente
le transenne ed i lavori prendono il via dopo, mai prima.
Il derby di sera non si deve giocare, punto e basta, che le tv ed i loro soldi si mettano l'anima in pace, non si deve giocare per più di un motivo, non ultimo che a quell'ora preferirei stare a casa a giocare con mia figlia, la quale in realtà vorrebbe tanto assistere ad un derby ma spiegatemi perchè dovrei essere così pazzo da portarla in guerra?
Noto con dispiacere che l'altra parte del Tevere continua a sputare veleno, sarebbe il caso di farla finita, magari sarebbe meglio imparare a battere i rigori (noi ne sappiamo qualcosa ...) e badare meno ai pollici altrui, lamentarsi è umano, perseverare vuol dire soltanto rosicare.
a presto -sm- drunken
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Messaggio  Marco Gio Apr 22, 2010 10:46 pm

Evvai, e con la risposta di Stefano come si dice dalle mie parti si può tirar giù i'bandone. Esauriente e con molto poco da aggiungere. Della vecchia mentalità ultras (quella per intenderci che nelle trasferte a Torino non mi faceva portare nè fiori nè baci perugina, sia chiaro) è rimasto ben poco. Temo che ormai si sia alla delinquenza allo stato primordiale. Spero che serva ad azzerare e a ripartire da capo. La cosa che mi avrebbe fatto piacere, da parte delle due società, invece del " hai cominciato te,se peggio te di me etc..", che fa molto scuola materna, è che avessero chiesto scusa soprattutto ed anche a chi poi ne rischia di pagare le conseguenze, quelli che vanno a vedersi pure un eclatante Roma-Triestina di coppa Italia. Se semo capiti....
L'assuefazione alla repressione che vieta alle tifoserie di andare in trasferta, per la quale è concepibile ed auspicabile vietare la presenza dei tifosi ospiti non la sopporto.
Pensiero subumano, degno di chi è destinato ad essere schiavo.
"Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene" diceva Rosseau, non esattamente un cretino.

"Dagli inizi la stampa fu la nostra costante compagna, frettolosi scribacchini o cameraman dedicato. Nei giorni prima delle telecamere portatili, le uniche testimonianze dell'azione erano gli scatti in bianco e nero che decoravano prima tutti i giornali della domenica, e successivamente i muri delle nostre camere. In quei giorni essere arrestati era qualcosa di cui riderne al pub. Follia e amarezze ne facevano parte, ma noi c'eravamo dentro e ci divertivamo. A volte li deridevamo. A loro servivamo, ma a noi loro non servivano, se non per pompare ancor di più il nostro ego. Alcuni dei ragazzi ai giornalisti li odiavano proprio, e coglievano ogni opportunità per dargli una botta appena si presentava l'occasione. Nella maggior parte dei casi la stampa era onnipresente, proprio come i topi stanno sempre intorno agli esseri umani. Non importava cosa avessi fatto, loro non se ne andavano mai. Ma non impararono mai niente di sostanziale, perche tutto quello che riuscivano a scrivere erano solo titoloni. "Gliele abbiamo suonate", "Li abbiamo fatti scappare", o "Siamo i più duri". Erano discorsi da cortile della ricreazione alle elementari, e ogni settimana ne sparavano di talmente grosse che nessuno avrebbe immaginato cos'altro sarebbero riusciti ad inventarsi. Ci resero famosi, ma nessuno di questi giornalisti o fotografi fece carriera o diventò famoso". (CHELSEA HEADHUNTERS, Colin Ward e Chris "Chubby" Henderson).


Ultima modifica di Marco il Ven Apr 23, 2010 6:59 am - modificato 1 volta.

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Ven Apr 23, 2010 4:04 am

Ma così mi fai arrossire, diavolo di un toscanaccio.
Il bandone comunque resta su e noi si continua ad affrontare "pensieri e parole", sull'abitudine sfondi un portone aperto, anche se non è sempre facile svicolare.
Ma noi c'è la mettiamo sempre tutta. Wink -sm-
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Messaggio  Marco Ven Apr 23, 2010 6:56 am

facciamoci del bene con queste immagini. ho la faccia estasiata

https://www.youtube.com/watch?v=exa2lunl_Ug

"Chi pensa è sgradito al potere. Pensare è un’attività sovversiva. Pone infatti le basi del cambiamento. Pensare è la vera rivoluzione permanente. Di conseguenza, pensare è pericoloso."

“Un guerriero sa di essere solo un uomo. Il suo unico rimpianto è che la brevità della vita non gli permette di afferrare tutto ciò che vorrebbe, ma per lui questo è solo un inconveniente, non un problema.”

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Ven Apr 23, 2010 8:02 am

Il tuo omaggio è stato gradito, come del resto puoi immaginare, mi accorgo però come tanto del materiale che è stato fatto e gira sul Gruppo non rispecchia la realtà della storia, per me che l'ho fatto e vissuto non ci sono molti segreti e la "cazzata" dimostra in fretta di avere le gambe cortissime, ma per gli altri che vedono e leggono certe frasi potrebbe essere fuorviante.
Ma qual'è la verità?
La storia del Gruppo è la storia di una vita e non può, non deve essere raccontata da chi non può sapere, e se questa storia è la storia della nostra vita per favore lasciatecela raccontare, bella o brutta, gradita o meno è la nostra vita.
Una vita da ULTRAS, e me ne vanto! -sm- Wink
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Messaggio  spain Ven Apr 23, 2010 8:29 am

Belle immagini!
Stè, se qualcuno può parlare del CUCS sei tu. Io l'ho vissuto, anche se in un angoletto e devo ribadire che questa meravigliosa esperienza ancora oggi mi è utile. Quelle domeniche in Sud mi hanno insegnato molte cose belle e brutte. Ora siamo nel 2010 e il CUCS è passato a far parte della nostra gloriosa storia: caro Stefano, non pensi che i giovani romanisti debbano cercare di scrollarsi di dosso quelle esperienze che hanno vissuto per sentito dire e cerchino, magari ispirandosi al Commando, di produrre qualcosa di innovativo .. o è che, come succede in molti altri campi, ormai nessuno ha più un briciolo di fantasia per produrre qualcosa di nuovo?
Il Cucs, come tante altre cose fatte negli anni 70 e 80, era figlio di quelle generazioni, eravamo così: giovani con la mente e il cuore pieni di sogni, con tanta voglia di lottare e mangiarci il mondo ...
Sono ancora cosi i giovani o hanno perso, visto quello che succede nel mondo, la voglia e la speranza di fare qualcosa e di lasciare il segno?

Scusate questi post mezzi sconclusionati, sarà l'età, la primavera o la nostalgia che mi fanno buttare giù queste poche frasi senza riflettere.

PS: per rimanere in tema Ultras, derby, ecc... nonostante i gravi incidenti di lazzie - Roma il cassmsmsmssmsmsm non ha punito nessuna delle due tifoserie e gli permette di andare tranquillamente in trasferta. Cosa stanno preparando? Ah!, già! l'unico violento è stato capitan Totti con i suoi pollici .. gli altri so angioletti
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Messaggio  Marco Ven Apr 23, 2010 6:38 pm

A distanza di quasi sei anni, rompe il silenzio un giovane trentacinquenne..Una decisione lenta e sofferta solo per dare sostegno alla famiglia Cucchi e per amore di verità.
Questa cruda testimonianza, rilasciata a distanza di quasi sei anni, sostiene la causa di Stefano Cucchi, un giovane morto a causa delle botte ricevute in carcere da parte di alcuni secondini.

Perché venga ristabilita la verità e la giustizia.

Per non dimenticare mai quanto accade negli istituti penitenziari italiani e per aggiungere un nuovo capitolo al libro nero che raccoglie gli innumerevoli abusi e le violenze di cui sono fatti oggetto, quotidianamente, migliaia di detenuti del nostro Paese.
Mi tremano i polsi, ho la bocca secca, lo sguardo inebetito. Mi trascinano per il corridoio mi colpiscono alle gambe, alle braccia, sulla testa, cercano di farmi cadere. Ma non cado. Non sento più nulla, ormai, dopo le botte subite dalla polizia al momento dell’arresto: la calibro 9 puntata in bocca e poi sbattuta sul cranio, la disperata difesa finita in un pestaggio senza regola, la terrificante stretta alla gola che provocò la perdita dei sensi.
Le interminabili ore di fermo, nella Questura di Arezzo, insieme ai miei amici. Ma il peggio, purtroppo, doveva ancora arrivare... e quello fu solo l’inizio di una giornata nera. Tutto incomincia intorno alle 2 e trenta del mattino. Il lunghissimo fermo di polizia si tramuta in arresto grazie alla firma del giudice. E così, due per volta, veniamo tradotti in prigione, regolarmente ammanettati.
Mi trascinano dentro una cella, il cancello rimane aperto. Davanti a me, una scrivania, un agente della polizia penitenziaria. Dietro di me, un altro, anche lui in divisa, che mi fa sentire il fiato sul collo, mi schiaccia verso la scrivania.
“Svuota le tasche, stronzo – dice quello di fronte a me – fai vedere un po’ cosa c’è qui”. Ricevo il primo pugno sul viso, a freddo, il secondo da dietro, alla nuca. La gamba del secondino che mi sta alle spalle s’infila tra le mie e perdo l’equilibrio e mi colpisce con la suola dell’anfibio sulla testa.
Mi rialzo subito e mi rimetto nella stessa posizione di prima. Mi asciugo il viso con il dorso della mano. Sono frastornato ma rifiuto di esprimere qualsiasi tipo di sensazione. “Ora dammi il portafogli, terrone di merda, poggia tutto qui e spogliati che ora ti diamo una bella ripassata”. Ingoio lentamente ma non lascio intendere di aver paura. Non voglio dare alcuna soddisfazione.
I miei occhi sono gonfi di rabbia ed incredulità ma non mi stupisce quel tipo trattamento. Sapevo che nelle carceri non usano i guanti bianchi. Non rispondo ad alcuna provocazione perché so che cercano proprio questo, i vigliacchi. “Allora, fai in fretta, calabrese di merda, pantaloni, scarpe, mutande, tutto”.
Non accelero i tempi ma eseguo le indicazioni. Mi spoglio, lascio cadere gli abiti sul pavimento freddo della cella di sicurezza e attendo gli eventi. “Bene, bene, ora piegati sulle braccia, vediamo se nascondi qualcosa nel culo. Noooo, peccato! Ora ci divertiamo un po’. Scegli il manganello e mettiti faccia al muro”. Non rispondo ma intuisco al volo. Sono completamente nudo, non capisco cosa stia succedendo ma so di essere capitato in brutte mani. Penso alla mia famiglia e vado avanti. Non mollo.
Ho solo il tempo di riconoscere un agente della polizia stradale che si gusta la scena dall’ingresso della cella con un ghigno di soddisfazione, prima di essere investito da una lunga serie di manganellate che faranno di me un corpo pieno di dolori.
Resisto, ma è dura. Non so dove trovare la forza per non urlare, per non reagire, ma capisco che sarebbe peggio e incasso. Un’umiliazione terrificante. Torturato così brutalmente da due perfetti sconosciuti in una prigione della Stato italiano, sede del Vaticano, luogo di artisti e poeti: il bel Paese! Non ci credo più!
In quel momento sento che il diritto non esiste, è tutta una finta convenzione per dimostrare l’esistenza di una democrazia balorda. Chi è stato a Genova l’anno del G8 sa di cosa parlo ma non ho il tempo per pensare, devo difendermi in qualche modo dai colpi. Cerco di proteggere il capo, le tempie con le braccia e lascio più scoperti i fianchi. Avrò ricevuto almeno una cinquantina di manganellate, intervallate da ceffoni, pugni, calci spintoni, insulti, di tutto. Sono veramente a pezzi ma ho ancora la forza di stare in piedi, sarebbe una resa cadere giù come una pera e non intendo dargli per nessuna ragione al mondo questa soddisfazione.
Ho le costole che mi fanno malissimo, la testa che mi scoppia, le braccia livide, le gambe piene di ferite. Mi sento una merda ma ho la testa alta e nonostante tutto sono lucido. I vestiti strappati, la faccia segnata, arrossata, gonfia.
E’ un vero massacro. Emetto qualche gemito di dolore ma l’unica cosa che temo veramente è di essere sodomizzato, si, sodomizzato. Non mi stupirebbe affatto. Ormai mi aspetto di tutto. Sono due mostri assetati di violenza. Sento la puzza dell’alcol uscire dalla bocca di uno dei due, da quello che stava dietro la scrivania.
Nei giorni seguenti della detenzione, infatti, conobbi le sue gesta infami attraverso la voce di alcuni detenuti che lo chiamavano “l’ubriacone”, uno pseudonimo mai tanto azzeccato. Ma l’altro con i baffetti non era da meno. Li rividi solo giovedì, il giorno della scarcerazione e incrociai i loro sguardi. Comunque, è l’unica cosa che riesco a fargli capire di non provare a fare, e fortunatamente questa sorte mi viene risparmiata. Ma è solo questione di fortuna, lo so.
Ora sono esausto. Non mi fa più male nulla.
Non sento neppure le loro voci, la puzza dei loro corpi, lo sguardo crudele, la cattiveria. “Rivestiti, merda – ripete sorridendo uno dei due - ti è piaciuta questa accoglienza? E ancora è solo l’inizio!” Non m’importa più nulla.
Tengo il mento alto, cerco lo sguardo di entrambi per non dimenticare i loro occhi e ricomincio a vestirmi. Da quel momento, nessuna cosa mi far?nbsp; più paura. Neppure l’idea di finire in cella con chissà chi. Ogni cosa sarà sicuramente più umana di quelle due bestie senza cuore – penso – e infatti sarà così. Mi rivesto con calma senza fare alcun cenno col viso ma sento che quelle botte hanno mosso qualcosa dentro di me.
I miei occhi non saranno più come prima.
Il mio sorriso non sarà più candido come una volta. Ora so cos’è la violenza. Ora so cosa vuol dire sentirsi imprigionato, torturato. Il mio corpo aveva resistito, la mia mente aveva tenuto, la mia vita proseguiva, diversamente, ma proseguiva. Dio solo sa per quanti mesi sono stato colto da fitte improvvise, sulla testa, quante ripercussioni psicologiche ho dovuto subire, e per quanti anni dai mie occhi non è uscita una sola lacrima. Come se il mio cuore si fosse raffreddato di colpo.
Porto ancora alcune cicatrici sul corpo. Sono nuovamente con i miei abiti, mi indicano l’uscita: “Vai, vai, verso di là ora ti conduciamo nella celletta più bella, insieme a tanti amici neri a cui piace molto la pelle bianca come la tua, al terzo raggio”.
Il corridoio è buio, vedo poco ma continuo a camminare. Salgo una rampa di scale, la seconda la terza, la quarta, arriviamo all’ultimo piano. Nel tragitto, ricevo calci e spintoni, non so da chi, rischio anche di cadere per le scale ma riesco a tenermi stretto al passamano. “Ecco la tua cameretta!”
Apre prima il portone, poi il cancello e mi spinge dentro con un calcione sulla schiena: “Entra stronzo ora sei a casa, buona fortuna!”. Sono all’incirca le 3 e trenta del mattino e tutto sembrava volgere nel peggiore dei modi e invece, quando tutto sembra perduto riappare la luce.
Da quel momento, inizierà una nuova storia che parla invece di tanta disperazione ma anche di tanta umanità, fratellanza, sofferenza, speranza. La storia di uomini reclusi, a volte soli, abbandonati da tutti, che lottano per spicchi di libertà; e che dividono pezzi di mattonelle.
Ma questa è un’altra storia di cui parlerò più avanti.
Di tutta questa storia, non raccontai nulla, giovedì mattina, al giudice per le indagini preliminari, per paura di ritorsioni, all'interno dell'Istituto penitenziario.
Accennai solo alcuni flash, nulla di più. Ma quando riabbracciai la libertà denunciai tutto alla magistratura allegando una corposa documentazione costituita da certificazioni mediche e materiale fotografico relativo alle ferite riportate sul corpo.
Di quella denuncia non si saprà più nulla.
Nessun testimone, nessuna prova e tutto finirà; nel dimenticatoio.
Andrà avanti, invece il procedimento penale a nostro carico che fino ad ora ha prodotto in cifre: 4 giorni di carcere, 14 giorni di domiciliari, un mese di obbligo di dimora, un Daspo di tre anni e una condanna in primo grado a un anno e dieci mesi di reclusione (per chi, come il sottoscritto, ha seguito il rito ordinario), con la pena condonata perchè coperta da indulto. Tutti gli imputati faranno ricorso in Appello.
Questa che avete appena letto è la storia di Antonio che oggi ha trentacinque anni, fa il giornalista, vive la sua vita normalmente, non ha dimenticato una virgola di quei tragici momenti ma riesce a vivere lavorare, amare, gioire e perfino a piangere.
Questa, in verità è la mia storia, la storia di un ultras come tanti che una domenica come tante decide di partire per seguire l’Us Catanzaro 1929. E’ la storia di un trentenne che rimane vittima di un arresto e di violenze inaudite assolutamente illegali, da parte di indegni rappresentanti dello Stato, e fa ritorno a casa solo quattro giorni dopo, deturpato nel fisico e nello spirito.

“Non c' è alcun vuoto nella vita di un guerriero. Tutto è pieno fino all' orlo. Tutto è pieno fino all' orlo, e tutto è uguale.”
“Un guerriero vive agendo, non pensando di agire, e neppure pensando a quello che penserà; quando avrà; finito di agire.”
“Un guerriero sa di essere solo un uomo. Il suo unico rimpianto è che la brevità; della vita non gli permette di afferrare tutto ciò che vorrebbe, ma per lui questo è solo un inconveniente, non un problema.”

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Messaggio  Marco Ven Apr 23, 2010 9:33 pm

https://www.youtube.com/watch?v=zLaR1AcscOc


Nuovo canzone degli Statuto dedicata a Gabriele Sandri Sad

p.s. NON ESISTE AMICHEVOLE CON I GOBBI

https://www.youtube.com/watch?v=avJ3OK_RlLg

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Ven Apr 23, 2010 10:16 pm

L'argomento che tu esponi è davvero importante ma certamente andava collocato in altra sede, ma visto che tu ne parli diamoci dentro e vediamo di capire meglio la situazione.
Della violenza nelle carceri e comunque della violenza di rappresentanti dello Stato sembra che tu lo scopra solo ora, o dal G8, mi rendo conto che sei giovane ma guarda che negli anni '70 era pure peggio, e non si parlava certo di ULTRAS o di trasferte, parli spesso del G8 e quello che è accaduto non è stato certo un bel vedere, le porcate fatte nella scuola, le false prove esposte e qualche altra cosuccia fanno venire i brividi.
Ma sullo stesso piano ci devi mettere, ma nessuno lo fa e chissà perchè, anche l'altra faccia della violenza, quella che ha distrutto vetrine e incendiato macchine, che ha seminato distruzione per le vie, che ha picchiato ovunque, che "in maniera democratica manifestava lanciando estintori" ...
Attenzione alla risposta che dai perchè ti ricordo che tu hai condannato, senza mezzi termini, la violenza deL DERBY, l'armamentario ritrovato, le coltellate, i feriti, la macchina incendiata e la famiglia che stava per bruciare dentro, l'hai desritta come bieca violenza giusto?
E allora guarda che anche a Genova, durante il G8, in piazza sono accadute le stesse identiche cose, che durante una pacifica dimostrazione tanti, tantissimi ragazzi a volto coperto hanno fatto vedere qual'è la loro forma democratica di dissentire.
A quel punto potrei dirti che è lo stesso per le partite di calcio, che per alcuni non ci può essere pallone senza coltellate perchè quello è il loro modo di vivere il fatto.
Quindi caro Marco dobbiamo mettere ordine nella testa, resettarci e decidere una volta per tutte se siamo contro la violenza, sempre e comunque, anche quando ammetterlo ci duole perchè riguarda la nostra parte politica, ma tu sai che non è così.
Siamo sempre condizionati e vediamo solo quello che ci interessa condannare, per il resto so' ragazzi e vanno capiti, aiutati, mai condannati!
Tu pensi che sia democratico lanciare un estintore dentro una macchina, pensi che sia un gesto di pace o potresti arguire che c'è il rischio concreto di spiaccicare la faccia di qualcuno?
Se condanni senza pietà chi lancia bomboni dentro una macchina e questa ovviamente prende fuoco, devi per forza fare lo stesso in situazioni similari, situazioni che vedono la violenza prevalere.
Ma tu l'hai fatto questo?
Non mi pare, almeno ancora non l'ho letto, tu continui a ricordare il G8 per quello che ti conviene ricordare ma, guarda caso come è strano il mondo, tralasci altri particolari meritori di essere menzionati, quantomeno per diritto alla cronaca.
Finendo col G8 e ritornando al calcio, le violenze che il catanzarese ha subito in quell'occasione sono purtroppo musica già ascoltata, anche dal sottoscritton in un paio di occasioni, credo che siamo in molti a poter raccontare cose strane, botte prese senza motivo, senza alcuna giustificazione da persone ignobili, vigliacche e violente, esattamente come quelli che usano la lama magari in 10 contro 1.
Ti ricordo che il povero Antonio De Falchi è morto per la paura provata durante l'aggressione messa in atto da un gruppo di impavidi guerrieri fuori S.Siro, erano solo in 3 e anche ragazzotti senza pretese manesche, eppure questo gruppo di eroi da quattro soldi, li ha attaccati lo stesso, uno è riuscito a scappare, l'altro ha preso qualche bastonata mentre Antonio caduto a terra è rimasto sotto, a prendere botte, a morire di paura.
Sai cosa vuol dire?
E questi non sono certo dei rappresentanti dello stato, ma dei "tifosi" violenti e vigliacchi come i secondini che gonfiano di botte Stefano Cucchi o dei dottori che non lo curano come dovrebbero, e intanto il povero Stefano muore.
Lo schifo è generale ma per favore diciamolo, smettiamola di guardare sempre e solo altrove, lo schifo è ovunque e non di parte, ma fino a quando non riusciremo a spezzare le catene del condizionamento (che subiamo anche senza accorgerci) non potremo mai dire di essere delle menti libere.
"viene dopo le finte battaglie" Embarassed -sm-
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Messaggio  Marco Ven Apr 23, 2010 11:00 pm

nono Stefano, io ho fatto solo un copia incolla di una rticolo sul web, ho errato xchè mi sono dimenticato di virgolettare. Non è un pensiero mio ma ripeto un articolo
http://www.terramara.it/storie/3190-and-bene-Stefano-Cucchi.html
stavolta niente polemiche Wink

Marco

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Sab Apr 24, 2010 1:36 am

Per me il problema non sono le virgolette, non è se lo hai scritto te o meno, e non entra in ballo neanche la voglia di far polemica.
Il punto caro Marco resta sempre la volontà di osservare i fatti nella giusta misura e di dare a questi le lettura ad hoc, anche se il pezzo non l'hai scritto puoi sempre dare una risposta al mio quesito, perchè resto sempre dell'avviso che l'indipendenza mentale sia un bene primario, da difendere ad ogni costo.
E tanto per restare in tema di violenza osserviamo, mica tanto divertiti, che anche quella di non poter andare a casa per i fatti propri potrebbe essere una forma precisa di violenza, come quella di guardarsi intorno ogni 5 metri perchè senti sul collo il fiato del paparazzo di turno che ti perseguita con gli scatti, e non contento ti trascina pure con l'auto dopo averti, a quanto pare, spruzzato in faccia un po' di peperoncino, tanto per non farsi mancare nulla.
Siamo circondati dalla prepotenza altrui, ad ogni livello, altro che un paio di pollici verso, altro che il daspo che l'acuta mente del Maroni auspica per i calciatori poco sportivi, che si preoccupasse dei presidenti delle società, delle banche che ci sono dietro, delle società che gestiscono i giocatori, dei passaporti falsi per inventarsi una nazionalità, dei campionati vinti in tutt'altra maniera, altro che calcio, altro che sport!
E se il ministro Maroni ha proprio voglia di far bella figura che scendesse in campo e, dopo aver dichiarato in diretta tv che le interviste rilasciate subito dopo l'omicidio di Gabriele Sandri da chi di dovere e viste e sentite in tutto il mondo altro non erano che uno squallido tentativo di nascondere la verità, facesse giudicare lo Spaccarotella in maniera giusta, pretendendo la giusta e severa condanna.
E allora, forse, Gabriele riposerebbe in pace. Twisted Evil -sm-
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