Atene brucia

Più che al "punto zero" (queste le parole del premier Papademos) a Grecia, e da mesi, se non anni, è stata sprofondata ben sotto, allo zero. Ma al di là della cronaca di quanto sta accadendo nel Paese ellenico, e che trova si in diversi alt...ri media, tra il governo che perde pezzi e la disperazione di una popolazione che ha capito quanta macelleria sociale, e inutile, stanno facendo gli strozzini sovranazionali, mi sembra molto più opportuno puntare l'attenzione sulla messa a fuoco di due classiche distorsioni cui chiunque viene indotto semplicemente cercando notizie, o guardando i notiziari, sulla situazione ad Atene. La prima distorsione è il metodico occultamento di cadavere: il premier greco va in televisione dicendo che "fino al 2009 in Grecia c'era un modello economico sbagliato" e che quelle che sta facendo ora sono "cose che dovevano essere fatte diverso tempo fa". Naturalmente si guarda bene dal dire che ciò che è stato fatto sino al 2009 è frutto in larghissima parte della stessa Banca dalla quale proviene e dei vari speculatori internazionali che ora stanno facendo carne di porco del Paese. Il premier evita insomma di indicare il criminale che ha sprofondato la Grecia in tale situazione. E se non si percepisce il responsabile, è poi ovviamente più facile far passare le norme applicate dallo stesso per cancellare gli indizi e inquinare la scena del delitto. La seconda distorsione è l'appannaggio al Black Bloc: tutti, indistintamente, tra giornali, televisioni e radio, tirano fuori dal cappello a cilindro il fatto che i "black bloc", terribili e guerrafondai, si dirigono in massa verso piazza Syntagma dove si stanno svolgendo le più dure e comprensibili (ribadisco: comprensibili) proteste. Si tratta di un passaggio chiave, perchè spostare l'attenzione sulla presenza delle frange più violente e intransigenti delle manifestazioni in corso, significa tentare di far passare in secondo piano un fatto che è invece incontrovertibile e va ribadito con forza: l'intransigenza e la violenza (la violenza, sì) delle manifestazioni in corso, sono sacrosante. E non possono, non devono essere ascritte solo a chi da sempre rappresenta la punta di lancia in situazioni del genere. Ad Atene sta esplodendo la violenza praticamente in ogni settore sociale che decide di manifestare, ovvero la maggioranza, per un semplice motivo: al governo, e in particolare al vertice del governo, sta accadendo esattamente ciò che va contro gli interesse dei "governati". L'uomo della Goldman Sachs succeduto praticamente "manu militari" a Papandreou, cioè Papademos, firmando le ulteriori norme richieste e imposte della trojka, non sta facendo altro che continuare a favorire gli interessi della speculazione stessa che ha portato la Grecia in tale situazione. E un popolo che si accorge che la democrazia non conta più nulla, che non viene ascoltato da chi dovrebbe governare secondo la volontà del popolo, non ha altra scelta che ricorrere alla violenza, per essere ascoltato. Con o senza Black bloc. Siamo a un punto critico della situazione, perchè tra un pò, anche in Grecia, saranno i militari e le forze di polizia a dover scegliere da che parte stare: se da quella del popolo di cui fanno parte oppure da quella di chi il popolo sta vessando e massacrando. Ma che cattivi sono questi greci. Non ne vogliono proprio sapere di essere salvati dalla grande finanza internazionale e, pensate un pò, invece di farsi stritolare dalle banche e ringraziare si incazzano e scendono in piazza. Ma dormite pure sonni tranquilli: da noi encefalogramma piatto. Intanto domani riparte il pestilenziale carrozzone sanremese. Quindi tutti allineati e coperti, telecomando in mano e l'immancabile telefonino pronto all'sms per votare da casa. L'Italia non è la Grecia, ce lo ricordano tutti i giorni.