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Messaggio  Simone Mar Mar 09, 2010 9:49 pm

ai della valle gli hanno fatto le scarpe Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing
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Messaggio  STEFANO MALFATTI Mer Mar 10, 2010 7:41 am

Ciao Simone, avevo voglia di affrontare l'argomento già da stamani ma il tempo tiranno mi ha costretto a rimandare il tutto, per come è andata a finire certamente i viola meritavano qualcosa di più, anzi molto di più, ma conosciamo tutti i fatti della partita dell'andata e di quel gol malandrino del 2 a 1, una rete in leggerissimo fuorigioco, visto dal mondo intero tranne che da quei fenomeni che avrebbero dovuto tutelare l'incontro.
Anche perchè di mezzo c'è sempre il famoso rispetto ...
Ma veniamo a ieri sera ed a quello che tutti hanno sentito seguendo la cronaca tv su mediaset, mi riferisco al bellissimo gol del 2 a 1, un' azione travolgente con la chicca del tacco di Gilardino, insomma davvero dell'ottima calcio.
Poi nel rivedere l'azione viene fuori che in realtà la rete era viziata dalla posizione irregolare dell'attaccante prima del tacco e che di regola l'arbitro avrebbe dovuto annullare, ma lui non l'ha vista, come non l'ha vista il segnalinee e quindi amen per tutti.
Ma il gol era in fuorigioco!!!
Il commento dei baldi giovinotti (sempre pronti a rimarcare il danno subito dai viola all'andata e quindi prodighi di proclami all'indirizzo del calcio pulito) uscito a bocca mezza stretta per non farsi sentire più di tanto è stato esemplare, un vero esempio di equità sportiva e comportamentale, in pratica visto che all'andata il fuorigioco era di 2 metri, molto di più di quei pochi centimetri di Gilardino, il Bayern non aveva nessun titolo per lamentarsi.
.. senza parole!!!
Alla faccia del bicarbonato, ma che dico, alla faccia del rispetto!
Ma stiamo davvero delirando?
Ma allora i famosi errori arbitrali possono andare, basta però che non ci vengano contro perchè in quel caso parte la crociata, ed oggi sui giornali che ho letto ci fosse stato un minimo accenno al fuorigioco che ha preceduto, guarda caso, anche qui il 2 a 1, niente di niente, ho trovato invece ancora delle lamentele sulla partita di Monaco chiaramente falsata dall concessione del 2 a 1.
Ma i fuorigioco non sono uguali per tutti o per alcuni sono in e per altri out, come le leggi da rispettare nella vita di tutti i giorni, sono uguali o no per tutti?
Ci lamentiamo della faziosità solo quando ci viene scaricata addosso, dovremmo stare più attenti invece e guardarci ogni tanto allo specchio, così quando affermiamo di stare sempre alla ricerca del "calcio pulito e rispettoso" abbiamo tutto il tempo per osservare meglio il nostro sguardo.
E se necessario vergognarsi quando predichiamo bene ma razzoliamo male!
"viene dopo le finte battaglie ..."
a presto -sm- Twisted Evil
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Messaggio  Marco Dom Mar 14, 2010 1:04 am

Il rigore su Lavezzi c'era, stolto disconoscerlo, eppure ci era parso ce ne potesse essere uno anche per la Fiorentina, un mani in area partemopea, alla mezzora del primo tempo: Jovetic gira indirizzando verso la porta, Rinaudo saltando tocca col braccio. Eppure nel dopogara, l'ampio servzio Sky, non ci ha tolto il dubbio. Non ce l'ha tolto perchè dell'episodio non ha dato conto.

Passa e spassa il fallo di Felipe, neppure un cenno all'altro che, lo ripetiamo, magari non c'era, ma che forse sarebbe stato opportuno analizzare ad immagini rallentate. Dopo la partita ha preso la parola il presidente del Napoli De Laurentis che, sorprendendoci lo ammettiamo, non ha calcato la mano sull'episodio. A farlo ci ha pensato poco dopo Walter Mazzarri detto il frigna, uno fatto così per stile ed abitudini, uno che non ci ha sorpreso nel suo lamentoso j'accuse condito dalla bizzarra affermazione "il Napoli ha dominato tutta la partita".

Ma dicevamo del presidentissimo patron cinematografaro che a dispetto di qualche uscita censurabile del passato stavolta parla con saggezza. Almeno a nostro avviso. I cronisti di Sky faticano ad intenderlo - peccato! - cercando di farlo straparlare sugli arbitri. De Laurentis invece parla d'altro, con intelligenza, stigmatizzando un "sistema calcio vecchio" e citando l'esempio degli "sport americani". Ci sarebbe stata l'occasione di parlare di moviola, di tecnologia applicata al calcio. Ma, come detto, i giornalisti in studio non colgono e la cosa scivola via. A volte la colpa non è dei cosiddetti uomini di calcio....

https://www.youtube.com/watch?v=D42196UHxxc

https://www.youtube.com/watch?v=SKn-LITW5hY&feature=player_embedded

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Messaggio  Marco Mar Mar 16, 2010 10:34 pm

Bellissimo questo articolo di Repubblica edizione Firenze del giornalista Benedetto Ferrara

DICIOTTO RESPIRI

Stavolta inizio così.

Non farti cadere le braccia – Edoardo Bennato 8,5: siete mai ripassati davanti a un portone della vostra vita? Avete mai incrociato col pensiero visi e voci del passato? E magari ritrovato in quel momento una di quelle frasi che vi sono rimaste piantate dentro, tra polvere, lacrime, sorrisi e gratitudine?

“Dalla cucina una voce cara
mia madre che
mi dice: non farti cadere le braccia corri forte ma più forte che puoi”

Freddo.

Mercoledì notte. Freddo pazzesco. Vento. Ma ce ne importa qualcosa? Non sarà questo a cambiarci la vita e l’umore. Soprattutto quando abbiamo infilato noi stessi, stomaco compreso, dentro un minuto che non puoi neanche immaginare.
Sì. Un minuto. 60 secondi. Forse 18 respiri. Un bacio lungo e leggero e violento. 250 metri di running a buon passo. Il freddo non c’è più. Il terzo pallone dietro Butt. Grande Jo-Jo. Dai che non ci credo. Guardo la Fiesole e le bandiere stirate dalla tramontana. Immagino i miei amici lassù. Faccio partire una manata festosa e liberatoria sulla spalla del mio collega della Nazione. Un minuto. Ho (abbiamo) trovato la felicità. Finchè verso il quindicesimo respiro vedo un olandese che frulla la notte con una giocata senza avversari. “Ma falli mai? Con Iachini in campo e volavano i femori” dice uno. L’ultimo dei diciotto respiri mi si strozza in gola.

We are all made of stars (Live) – Moby 8: la miglior traccia del live per i-tunes del rammendatore di suoni ormai quasi attempata pop-star. Ottima questa versione di un pezzo fortunato. Moby si riabilita dopo un disco in studio francamente noiosissimo. Una volta l’ho messo nell’i-pod per correre e ho stabilito il record negativo di tutti i tempi.

Stessa notte. Stesso freddo.

E stesso mercoledì da geloni. Finito tutto. Rabbia. Devo fare anche un commento per il sito. Penso: non vado giù. Resto a scrivere qui in tribuna. Me ne frego del vento di ghiaccio che soffia da nord-est. Dopo 45 minuti alzo gli occhi e mi accorgo che sono rimasto solo dentro lo stadio. Che cretino, penso. Le gambe sono irrigidite. Le labbra iniziano a far male. Si spengono le luci. Mi alzo, faccio cartella e abbandono la tribuna stampa col passo sciolto dell’Alpino di ritorno dalla campagna di Russia. Torno a casa a piedi. Attraverso la passerella del Campo di Marte. La Champions è finita. Me ne devo fare una ragione. Treni immobili e rotaie arrugginite, là sotto. Sì, me ne devo fare una ragione. Jazz in cuffia. Me la farò.

Johnny Cash – Redemption day 9: è uscito il sesto volume (american recordings) supervisionato da Rick Rubin. Quando l’uomo in nero, tra la morte della moglie e il viaggio per raggiungerla, decise di lasciarci una valanga di covers meravigliose. Anche questa uscita non delude. Mitico Johnny.

Una piccola storia.

La mia amica Giulia ha più o meno 30 anni. Lei vorrebbe andare a vivere col suo ragazzo, stessa età, stessa carriera precaria. Il problema è che, come noto, non è una cosa facile. Soprattutto se, come in questo caso, parliamo di due laureati alle prese con percorsi professionali di tipo universitario. Lei prende circa 500 euro al mese. Lui 200 di più, quando va bene. Non scopriamo niente, naturalmente. Il precariato è uno stato delle cose sul quale, tra l’altro, centrodestra (di più) e centrosinistra nell’ultimo decennio hanno lavorato per peggiorare le cose con una certa comunione di intenti. Ma non è questo il punto. Il punto è che Giulia ha chiesto al padre di poter parlare per sapere se lui, come promesso a suo tempo (In questo la mia amica è anche fortunata), può contribuire all’acquisto di un appartamentino, o anche solo portare le garanzie che servono per il mutuo in banca, visto che gli affitti sono improponibili e, svenarsi per svenarsi, tanto vale comprare, se possibile. Il padre di Giulia è un uomo distinto e taciturno. Un po’ scontroso. Timidezza, forse. Di sicuro è un uomo che, come tanti, cambia format esistenziale quando gioca la Fiorentina, che lui guarda in tv perché allo stadio, dice, soffre troppo e il cuore non è più quello di una volta.

Babbo Piero si chiude in salotto dieci minuti prima della partita e li desidera stare, da solo, o al massimo con Giulia, secondogenita di due femmine e quindi, almeno in parte, il teorico maschio mai arrivato e per questo introdotta fin da piccola al culto della squadra viola oltre che delle motociclette. In salotto Piero può urlare, inveire, infierire, maltrattare personaggi immaginari o immaginati, festeggiare, saltare sulla poltrona e alzare il volume della radio (audio-video sono separati) quando David Guetta urla goooooool. Può fare, insomma, tutto quello che gli pare.

Il fatto è che Piero ha dato il primo appuntamento alla figlia dopo la partita con il Bayern, quella di Monaco. Una roulette russa, considerato gli sbalzi di temperatura umorale che Piero è capace di vivere a seconda delle prestazioni e dei risultati della Fiorentina. Certo, al gol di Kroldrup il mutuo era a un passo. Guetta urla gooooooooool e Piero alza le braccia al cielo. Sembra tutto fatto. Giulia già pensa all’anticipo su cui poi avviare il mutuo. La Fiorentina c’è. Poi ecco Klose in fuorigioco e quella bandierina che non si alzerà mai. Il clima si fa tetro, la maremma di facilissimi costumi, l’idea di una trattativa serena praticamente impossibile. In pratica: Due norvegesi in malafede hanno concesso un gol in fuorigioco e annullato un prestito possibile.

Giulia riprova la sera di Fiorentina-Milan. Via che va tutto bene. Macchè. Ecco Rosetti. Imprecazioni ad alto volume. La Lega, la Federazione, Collina, Galliani, Berlusconi, il governo, la P2: tutti a quel paese seguiti da aggettivi che un padre mai dovrebbe tirar fuori davanti a una figlia. Niente da fare. Anche Rosetti ha detto di no al prestito. Parlare con Piero ora non ha senso. Una leggera carezza sulla spalla e via.

E così la ragazza ci riprova nella partita di ritorno di Champions. E’ dura ma non si sa mai. Perché se accade il miracolo ci sta che Piero alzi il materasso e consegni una balla di contanti nelle mani della figlia, tanto sarebbe l’entusiasmo. A un certo punto sembra tutto più facile. Facilissimo. No. Forse no. Invece siiiiiiiiiiii. Anche Giulia ha vissuto quel minuto. E in quel minuto forse diciotto respiri. E la casetta dei sogni. E chissà come sarà la cucina. E andremo da Ikea. E poi chissà… poi c’è un olandese che si frulla la notte e il fegato di Piero e il mutuo con la cucina e tutto il resto.

E’ lecito chiedersi: Giulia e Piero avranno parlato dopo Napoli-Fiorentina? La risposta è no. Il padre aveva annunciato una sconfitta e quindi la figlia una serata al cinema. Un errore clamoroso…

Prima morale: se sei precario e tifi per la Fiorentina a volte ti senti precario due volte. Ma, almeno, il cuore sta dalla parte giusta.
Seconda morale: dando un occhio ai risultati forse è meglio che Giulia e Piero non guardino la partita insieme.

Fine della piccola storia.

Chiudo dicendovi che del caso Prandelli non dico. Ma solo perché ho già detto tutto quello che penso sul giornale. In sintesi: mi auguro solo che l’avventura fiorentina di Prandelli continui a lungo, molto a lungo. Intanto a Napoli è stato bello ricominciare. Una bella dimostrazione di carattere e compattezza.

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Mer Mar 17, 2010 5:41 am

Nessun dubbio, a Napoli finalmente per i viola è andata bene, era chiaro che prima o poi il debito con la buona sorte avrebbe segnato un punto a favore e ne sono lieto, però bisogna dirla tutta e cioè di cosa staremmo ora a parlare se l'arbitro avesse dato il giusto rigore al Napoli?
Come vedi il punto è sempre quello, ombre e dubbi ci avvolgono sempre, immagina se ci fosse stato Mutu con la Roma (e non solo), sarebbe cambiato qualcosa?
Guarda ieri sera, l'abbraccio di Samuel a quel colosso di n.9, l'hanno visto tutti, in tutto il mondo, eppure gli addetti ai lavori guardavano altrove ed è andata come è andata, col risultato che il giocatore si è inferocito e quando si è nervosi è meglio uscire subito, e per volontà propria.
Tornando poi a Napoli avete fatto quello che avrebbe dovuto fare la Roma, ma per quanto ci riguarda ai nostri giocatori non va più di vincere e così si regolano di conseguenza, se poi il pensiero sfiora la mente di qualcuno arriva l'arbitro e ti fischia al 90' un rigore che definire dubbio potrebbe sembrare un dolce eufemismo.
Ma qui di dolce amico caro non c'è nulla! Twisted Evil
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Messaggio  Marco Mer Mar 17, 2010 7:58 am

è durata un minuto la gioia,un minuto Stefano.....

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Mer Mar 17, 2010 8:12 pm

Conosco bene l'amaro sapore dell'illusione ma fa parte della missione che abbiamo scelto, tanti anni fa leggevo sui muri "la lotta è bella anche se si muore", una scritta dura ma dal grande significato.
Essere ULTRAS è anche questo, l'effimera gioia di un breve minuto, un rigore concesso che poi si andrà a sbagliare, il campione preferito che ti proclama un amore eterno ma che coprirà di baci la maglietta della sua nuova squadra.
Pentirsi di aver fatto questa scelta?
Mai nella vita, e poi che mondo sarebbe stato senza noi ULTRAS? -sm- Laughing
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Messaggio  Marco Mer Mar 17, 2010 9:08 pm

Un allenatore che è rimasto nel cuore.Addio Paolo Carosi

L'ultimo saluto a Paolo Carosi ci sarà oggi alle 15 nella chiesa di Santa Chiara, in piazza dei Giuochi Delfici a Roma. L'ex allenatore della Fiorentina scomparso lunedì verrà salutato dagli amici più cari e dai parenti.

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Messaggio  Marco Gio Mar 18, 2010 2:00 am

A un certo punto in "Berlinguer ti voglio bene" il compagno annuncia il dibattito: «Pole la donna permettisi di pareggiare co´ l´omo?». Ecco, appunto. Domanda: «Pole la Fiorentina permettisi di pareggiare co´ quelle a strisce?». Si apre il dibattito. Che resta sempre vivo, tra i tifosi delle società che investono, lavorano bene ma continuano a fare i conti con quel muro che gli hanno costruito davanti. Perché i più ricchi da sempre fanno in modo che nessuno possa intralciare ulteriori piani di arricchimento, sul conto corrente o in bacheca. Già. Sarà pur vero che il calcio ormai è uno show. Ma fino a un certo punto. Perché un film indipendente geniale può aspirare a premi e grandi incassi e un gruppo rock underground diventare famoso con un video che circola sul web alla faccia delle majors. Certo, anche lì i potenti controllano, ma uno spiraglio per qualche sorpresa c´è sempre. Nel calcio no.

Perché nel calcio ci sono i soldi delle tv. E la politica, che serve a tutelare i potenti che a loro volta devono tutelare i loro investimenti e quindi alla fine, in casi estremi, c´è sempre un arbitro pronto a farsi umano con gli umani errori utili alla causa giusta. Il tutto sempre nel nome della tv, che per questioni di audience a un buon Genoa o una grandissima Fiorentina preferirà sempre una Juventus qualsiasi. Siamo malati di complottismo? No, it´s only businnes. Si chiamano cartelli di interesse. Il calcio è diviso in fasce. A noi scudetti e Champions. A voi se vi va bene la Coppa Italia, se vi va benissimo una Coppa Uefa (Europa League), se proprio non se ne può fare a meno un giretto di Champions. Tutto organizzato, ragazzi. Eppure la domanda resta in piedi, soprattutto pensando al fatto che se fino a ieri uno se la cavava con lo scudetto dei poveri, il quarto posto, tra un po´ ci leveranno pure quello. E puntare al terzo sembra proprio impossibile. Da questo punto di vista la Fiorentina ha fatto miracoli: mettendosi alle spalle anche il Milan, che per monte ingaggi non può permettersi di restare fuori dall´Europa dei Vip. Non è mica un caso se l´anno dopo l´esclusione la società rossonera ha ceduto Kakà. Nel frattempo i Della Valle hanno alzato (anche grazie agli incassi Champions) il monte ingaggi, che ha sorpassato gli incassi tv del campionato: 46 milioni lordi contro 40. A Genova Preziosi ha numeri diversi: 25 milioni dalle tv e 45 di stipendi. Ma siamo più o meno lì, e lo saremo anche dall´anno prossimo quando con le nuove regole arriveranno un po´ più di soldi in cassa (circa 9 milioni in più per la Fiorentina). La domanda in stile Benigni resta una domanda retorica. A meno che non si riesca a uscire dal giro chiuso diritti tv-monte ingaggi (vedi cittadella e via dicendo). Magari però nel frattempo andrebbe anche spiegato ai potenti che se l´importante è partecipare questo deve valere per tutti. Qualcuno avrà mai il coraggio di ribellarsi davvero? Speriamo di sì. Anche se quello che una volta ci ha provato poi è stato lasciato solo.


https://www.facebook.com/photo.php?pid=30553277&id=1049809565&subject=138851614431&ref=mf

GIANCARLO ANTOGNONI PRESIDENTE!!!!

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Messaggio  Marco Ven Mar 19, 2010 12:43 am


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Messaggio  Marco Sab Mar 20, 2010 7:57 pm

"Dopo il Chiambretti Night vai al Colorado Cafè, è il posto giusto per un buffone come TE !!! "
striscione di ieri contro Platini

Volgarotta e reiterata l'opinione, ammannita per la seconda settimana di fila dalla trasmissione del servizio pubblico tv italiano "Quelli che il calcio..", sull'età reale del giovane calciatore della Firoentina Babacar. Secondo la conduttrice Simona Ventura l'attaccante senegalese non avrebbe 17 anni come risulta dai suoi documenti, ma molti, molti di più. La signora Ventura ne è talmente convinta che ogni volta che il buon Babacar viene nominato - cosa che per fortuna del ragazzo e della Fiorentina avviene spesso ultimamente - sente il bisogno di puntualizzare il fatto presunto ai poveri abbonati Rai. Eppure la signora Ventura, fornita di un fior fior di redazione giornalistica nella sua trasmissione di successo, una redazione che ricordiamo può fregiarsi, fregiarsi leggermente s'intenda, di nomi del calibro di Bruno Gentili (quello dei leggermente accoltellati ve lo ricordate?), potrebbe verificare con certezza l'età di Babacar.
Inviando persona in loco, un cronista d'assalto (assunto per concorso) che indaghi (leggermente veh) all'anagrafe di Thiès nel Senegal, città natale del giocatore viola. Un giornalista che verifichi l'eventualità che la nascita di Babacar sia avvenuta davvero giorni, mesi o addiritrittura anni prima della denuncia ufficiale all'anagrafe, cosa della quale la signora Ventura è fermamente convinta. Una volta accertato il tutto senz'ombra di dubbio se ne dia conto (anche leggermente) al pubblico italiano assetato d'informazione. Se ne parli in uno Speciale, in una trasmissione d'inchiesta. Lo si riferisca al direttore Minzolini per un suo prossimo editoriale al Tg1, si allertino Santoro e Travaglio. Una volta esaurito l'argomento saremo tutti più contenti, e più leggeri, compresa la signora Ventura. E forse non se ne parlerà più. Perchè d'accordo che la buona educazione è virtù ormai desueta, specie in televisione, ma ad una persona, a un ragazzo, come Babacar dagli oggi dagli domani potrebbe persino dar fastidio sentirsi sempre rinomare per l'età "che è quella, ma non sarebbe quella".
Che poi a voler essere cattivi e maleducati quanto lei, cara signora Ventura, anche sulla sua età qualcosa da dire ci sarebbe. Un'età che pare quella dell'anagrafe cioè 46 anni, ma è contenuta, limata, sgonfiata, rassodata e stirata... dal chirurgo plastico.

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Messaggio  STEFANO MALFATTI Dom Mar 21, 2010 8:13 pm

Guarda, guarda, il buon Marco che ci parla di calcio e non del berlusca, incredibile,non oso credere ai miei vetustissimi occhi ...
Ed è molto meglio perché, così facendo, mi hai chiarito un dubbio nato proprio in occasione della visione del suddetto striscione, e così si riferiva al michelino d'oltralpe, bene, molto bene!
Sull'età di Babacar si è scatenato l'inferno, una battaglia che davvero sta turbando i sogni di noi italiani, e sono lieto che la signora in questione si sia fatta carico di un così grande turbamento nazionale e cerchi in tutti i modi di farci uscire dal tedioso tunnel del dubbio, il fatto che mi salva è che essendo un esemplare antico quando parlo o penso di certi programmi vado subito in tilt e passo oltre.
Sulla chirurgia plastica non metto bocca perché sono fatti suoi e non mi pare il caso di giudicare, è sul resto che si potrebbe spendere qualche parola, oramai è una delle la padrone del teleschermo ed è difficile non pensare che debba avere per forza qualche santino in paradiso, ma si potrebbe parlare anche di altre cose, solo che poi ci si metterebbe al suo stesso livello che non è il nostro, per nostra fortuna!
E poi se proprio lo volete sapere io preferivo Fazio, pur con tutti i suoi limiti, anzi Fazio tutta la vita, almeno con lui si parlava un po' più di calcio.
con rispetto -sm- Wink
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Messaggio  Marco Lun Mar 22, 2010 1:41 am

ahahahah sei un grande Stefano!!!!!Miglior risposta non era possibile.
Concordi con lo striscione?La rabbia della Champion's non si è ancora spenta....
Sai che x questo striscione il questore sta cercando i colpevoli?è partita un'iniziativa popolare in cui ci riteniamo tutti colpevoli al pari di quelli che eventualmente verranno identificati.
Ce ne era anche un altro,che non è riuscito a passare "platini come scirea",di dubbio gusto ma anni addietro erano la normalità

18-03-2010: COMPLIMENTI AVETE CALATO UN BEL FULHAM D'ASSI Very Happy

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Messaggio  Marco Sab Mar 27, 2010 9:01 pm

Tra candidati a cavalcioni sui vetri divisori dello stadio o che solleticano la pancia dei tifosi/elettori intervenendo a randa su tutte le radio private che si occupano di pallone cianciando di cittadelle. Tra assessori che saltano perchè "hanno offeso" la dignità della città non concedendo ad un'azienda privata una convenzione alla condizioni economiche dettate dalla stessa azienda privata. Tra progetti da arrotolare ed usare come vibratore contronatura. Città e cittadelle. Boutiques e stadi. E ancora stadi che diventano la scusa per costruite centri commerciali.
Tra fate, gnomi e maggiordomi. Giornalisti servi, testate di proprietà, giornali in quota azionaria. Tra cannoneggiamenti dalle alture che iniziano a comando appena ci si debba liberare di un allenatore ingombrante, caro a fine mese, autorevole e credibile, disastrosamente incendiario se smette l'abito dell'aziendalismo spinto e parla libero.
Tra sospetti di tradimento insinuati ed evocazione degli scontri di piazza di una ventina d'anni fa, quelli per l'ultimo amore (la guerriglia per Roberto Baggio) che se ne andò a Torino Tra politica e pallone. Tra economia, politica e pallone. Laddove si staccano le cedole e spira il calcio.
In mezzo c'è la gente. Che elegge, consuma e tifa. Quelli che amano, soffrono e spendono per il calcio. Quelli stupiti, affranti per un sogno che sembra tramotare. Quelli impauriti dal futuro. Quelli confusi, increduli, arrabbiati. Quelli che fanno le domande, ma forse non sempre, è umano! E' comprensibile!, vogliono sentire le risposte.
Sintetizzando: in Terra ci sono due tipi di persone, quelle per cui le parole hanno un valore e quelle per cui le parole servono a dare una forma fonica al fiato emesso. Cesare Prandelli, ovunque vada in futuro, è una persona del primo tipo. Ormai diversi anni fa, quando veniva acclamato come il Ferguson italiano dall'urbe e dalla società, disse che il giorno in cui non ci fossero state più le condizioni di garantire il progetto viola, il giorno in cui gli scrocchilii fossero divenuti crepe irreparabili, sarebbe venuto a dirlo in faccia a Firenze
Oggi l'ha fatto, con chiarezza ed onestà.
Il resto è una valutazione che ognuno, che lo faccia per lavoro o per passione, è chiamato a dare con la propria coscienza.

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Messaggio  Marco Sab Mar 27, 2010 9:13 pm

Il contratto di Prandelli? Una formalità! Poffarbacco! Lo disse Diego Della Valle. Il patron lo scorso novembre profetava:"è una formalità, resterà con noi a lungo".
Una formalità! Beh... una formalità. Quasi una formalità.
E' pallone, il luogo fantastico dove saettano i sogni e si sprecano le parole. Dove l'amore può mutare repente in odio. Dove l'idolo prima lo erigi con fatica e passione, poi lo abbatti furente. Prima o poi tocca a tutti i miti dicono i vecchi saggi del calcio.
Oggi tanti tifosi, senz'altro un po' amareggiati, dicono fieri "passano i giocatori e gli allenatori, i presidenti e i dirigenti, resta la maglia". Hanno ragione probabilmente. Certo però che con le parole si potrebbe almeno star più attenti. Usarle con una puntina di pudore in più. "Prandelli alla Ferguson!" ve lo ricordate?
Il grande Picchio De Sisti ne parlava al Guerino nell'aprile di tre anni fa:"I Della Valle mi sembrano decisi a restare a lungo e progettare un grande futuro - diceva l'ex allenatore della Fiorentina - ma per andare più in alto non possono prescindere da Prandelli. Non solo potrebbe, dovrebbe essere il Ferguson della Fiorentina a ogni costo".
E c'era già chi lo chiamava così, non solo nei bar, nelle radio, nei forum internettiani della Firenze cittadina e virtuale. Ad esempio un quotidiano foresto come L'Arena di Verona che nel maggio del 2008 scriveva: "il Ferguson italiano per molti anni ancora ce l'avrà la Fiorentina".
Un quadretto idilliaco, incorniciato d'amore, gratitudine e risultati sportivi. Un po' l'acquerello tratteggiato dal bravo collega Mario Tenerari, sul Guerin Sportivo del maggio 2009, nell'articolo dal titolo "In viaggio con papà: a pranzo con Cesare e Niccolò Prandelli", dal sapore vagamente Alberto Sordi." Grazie alla nostra proprietà che ha solidità e serietà - diceva il nostro Ferg.... ops Prandelli - mi guardo in giro e forse non ne vedo di così assortite... il Ferguson italiano? Perché no? Tutti gli allenatori sognano di diventare un punto di riferimento, ma in Italia, per adesso, mi pare utopia".
Ci credeva persino La Gazzetta dello Sport che in un'intervista, guarda caso realizzata da Luca Calamai, proponeva il bozzetto d'amore del Prandelli invecchiato, ma felice:" come mi vedo tra 10 anni? - declinava la rosea - con due nipotini da soffocare di baci. E’ il mio sogno. Spero però di essere ancora nel calcio. Ho fatto il giocatore, il tecnico delle giovanili, il tecnico di una squadra importante. Mi manca di fare il presidente. Scherzo, mi piacerebbe un ruolo da manager, alla Ferguson".
I soliti giornalai! Dirà qualcuno. Eppure anche i tifosi partecipavano all'idillio."Insieme sono stati tanti i momenti felici e quelli di dolore… Indossando per SEMPRE il VIOLA sari il nostro ONORE ! Tu il nostro Ferguson noi la sua famiglia… FIRENZE !" recitava lo striscione apparso sulla cancellata del Franchi solo il 6 marzo scorso. E ancora appena una settimana dopo, il 12 marzo, eccone un "altro" :"Insieme sono stati tanti i momenti felici, e quelli di dolore.... Indossando per sempre il viola sarai il nostro onore! Tu il nostro Ferguson, noi la tua famiglia... Firenze!".
Quando di prima mattina gli hanno letto la Gazzetta al telefono, Cesare Prandelli non ci voleva credere, Lì per lì ha pensato ad uno scherzo. Poi si è fatto rileggere le parole del padrone della Fiorentina e socio azionista di RCS (e quindi anche del giornale a cui ha rilasciato l'intervista) e ha pensato per un istante di salutare tutti e tornarsene a Orzinuovi. Quindi si è calmato un po', ha parlato con qualche amico e ha preso atto della realtà. Lui che si aspettava una telefonata amichevole ha trovato un'intervista gelida su carta color rosa.
Lui che voleva discutere di programmi ha capito che il suo datore di lavoro non ha niente da dirgli e da proporgli. Nessuno gli urla in faccia: se ne vada. Semmai (da tempo)molti gli fanno capire che se è lui ad andarsene è quasi meglio. Certo, Prandelli se lo doveva aspettare. Bastava una partita persa (dopo il Bayern) e la replica del capo era già pronta. Soprattutto dopo quel coro della Fiesole. Quel "Prandelli uno di noi" non è stato troppo gradito e ha accelerato i tempi del contropiede: «Ci metta per iscritto in una letterina che non va alla Juventus», dice Ddv. E poi quella coltellata: «Possiamo anche incontraci, ma non saprei di cosa parlare con lui...».
Insomma, c´è un contratto da rispettare punto e basta. L´idea, secondo alcuni, sarebbe di provare a chiudere il rapporto senza sporcarsi le mani. Basta gettare il dubbio sul "traditore" al tifoso e il tifoso abbandona l´amore fuggiasco in nome del domani che verrà e, nel nostro caso, di una meravigliosa Cittadella viola che arriverà anche quella. O forse no, chissà.
Il concetto è: tutti passano e se ne vanno. La maglia, invece, resta. Vero. E sempre così sarà. Solo che Prandelli non avrebbe nessuna intenzione di tradire, visto che è stato contattato da tempo dalla Federazione, dalla Juventus e da uomini Inter e a tutti ha risposto la stessa cosa: ho un contratto da rispettare e, comunque, prima devo capire qual è l´intenzione della famiglia Della Valle, perché la mia prima opzione è sempre Firenze. Magari restava da capire il senso del progetto aggiornato dal 2010 in poi. Quello del dopo "scudetto 2011", per intenderci. Ma anche su questo punto Ddv è stato chiaro: l'investimento su un giocatore come Ljajic dimostra che il progetto va avanti.
Insomma, per capirci: ma questo allenatore cosa pretende? Lui che tra l´altro guadagna tanto? (E questo potrebbe essere uno dei problemi, perché il tetto ingaggi deve scendere). E magari servirebbe qualcuno più manovrabile, perché il tecnico di Orzinuovi è aziendalista tanto ma zerbino poco. E nemmeno interessato ai giochi dei soliti procuratori che frequentano le bianche stanze della sede. Di sicuro quando la gente ti ama, ti fai più nemici che amici. E questo Prandelli lo ha capito. Solo che lui questo potere carismatico non lo ha mai usato contro la sua società. Sempre dalla parte del suo datore di lavoro, che tra l´altro ha sempre stimato. Certo, le dimissioni di Andrea dalla presidenza per lui hanno rappresentato un colpo basso.
Ma le aziende funzionano così. Ci sono strategie che tu dipendente devi solo rispettare. Solo che questa sembrava una storia diversa dalle altre e tanta freddezza non sembrava far parte del gioco. Chissà. Ieri mattina, dopo aver letto la Gazzetta, Prandelli ha deciso di aspettare la sera e un incontro coi Della Valle. Ma né Andrea né Diego sono venuti a Firenze. La speranza è che il capo supremo e uno dei migliori allenatori escano dai giochini per guardarsi in faccia e prendere una decisione insieme. Se così non sarà si spargerà solo veleno sul finale di una stagione ancora viva e su una storia meravigliosa.
Quanto amo la mia città. Capitale della cultura. E, purtroppo, anche dell'autolesionismo, meglio Le cirque du soleil che quello che giornalisti sportivi. Al termine di questa giornata piena di falsità e ipocrisie posso solo dire che i grandi uomini hanno una faccia e solo quella. Tutti gli altri, siano poveri o potenti, servi o padroni, alla fine resteranno solo comparse ciondolanti su un set di un brutto film che nessuno vedrà. Amici, nemici, veleni, schieramenti, cattiverie, soldi, vendette, gente che urla, polemiche, zerbini, messaggi trasversali, pettegolezzi, ingratitudine, falsità. Ci vuole un bello stomaco, sì. Meno male che c'è anche un pallone a cui dare due calci e delle maglie viola che corrono su un campo verde perchè sennò arrivederci e grazie...E adesso, prima una bella corsa e poi il voto con scheda vintage: Pci, Dc, Psi, Pli, Psiup, Psdi, Msi e via dicendo. Penso che voterò monarchico. Ma solo a patto che il principe non canti più (il classico voto di scambio).


Come diceva un vecchio adesivo degli ULTRAS: "NON SARETE MAI SOLI, FIRENZE VI AMA"

C'è solo la Fiorentina

P.S. Stasera ritrovo ore 21 alla cittadella viola, lato ipertod's, in fondo alla pista 5 del grande aeroporto internazionale. Sì, dai, dove c'è il parco tematico dei media, vicino alla cassa di risparmio della plusvalenza, proprio davanti al bancomat dell'autofinanziamento, a non più di venti minuti da via dè servi. Via dè... servi, capito???? Ciao. Ci si vede lì.
Ma vaffanculo....

Marco

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Messaggio  Marco Mer Apr 28, 2010 8:45 pm

La finale più abusiva di tutta la storia della Champions League...bella la finale dell'Ovrebo League..proprio bella...degna del calcio moderno..MI TOCCHERA' TIFARE PER GLI INTERTRISTI, SPERANDO CHE SDRUMINO I CRUKKI DI RUMMENIGGE, CHE NOI AVEVAMO ELIMINATO!!!!!!NON C'E' MOLTO DA AGGIUNGERE,IL RESTO E' NOIA. BAYERN MERDA!!!!!!!!!!!!!!!
p.s.Ma che avrà sempre da ridere Salvatore Bagni? Trovategli una reale occupazione. Ci basta Cerqueti, che trasmette lo stesso pathos della lettura di una lista della spesa.ARIDATECE CAROSIO!!!
Marco ha una relazione complicata con la moglie del signor Ovrebo. In viaggio alla ricerca della cittadella perduta. Assessore alla mobilità sentimentale con delega all'Intertoto.
Scoperto finalmente il mostro di Firenze: è Ovrebo.
Della Valle non ci vomitare Balotelli

Marco

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